Da Confagricoltura e Cia richieste concrete per ridare fiducia al territorio.

Questa mattina l’Assessore Manzato ha ricevuto le associazioni agricole della provincia di Padova per discutere della recente alluvione che ha interessato una vasta area della Bassa Padovana.
allagaPer la nostra associazione hanno partecipato il presidente Giordano Emo Capodilista e il direttore Renzo Cavestro. L’assessore è stato reso edotto che, per quanto riguarda l’agricoltura, si stima che siano stati allagati 13 mila ettari, con conseguenti perdite dei raccolti (cereali, bietole, soia, orticole, tabacco, ecc…) per la lunga permanenza dell’acqua, con una stima di una danno di 20 milioni di euro, derivante dalla perdita degli investimenti colturali e dalle frane che hanno interessato le sistemazioni idraulico-agrarie ed i canali di scolo.
Insieme alla CIA, Confagricoltura Padova ha quindi chiesto alla Regione di considerare con attenzione le condizioni degli agricoltori che operano in tali aree, diventate, nei fatti, un bacino di contenimento delle acque in eccesso. “Crediamo che tali aree della provincia di Padova costituiscano il punto più critico in termini di sicurezza idraulica di tutto il territorio del Veneto, e in quanto tali meritino la priorità assoluta degli interventi -urgenti ed indifferibili- che la Regione deve realizzare” ha sostenuto il presidente Emo Capodilista.
In relazione agli interventi immediati, necessari al ripresa delle attività agricole, abbiamo perciò chiesto alla Regione:
– la delimitazione delle aree colpite (ai sensi del d.lgs 102/2004) ai fini della dichiarazione dello stato di calamità e all’applicazione degli sgravi fiscali e contributivi;
– un aiuto finanziario diretto alle aziende agricole colpite dagli allagamenti, necessario per ripristinare i campi allagati e poi riseminarli;
– finanziamenti specifici e aggiunti al Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo con la determinazione: 1) di esentare i proprietari dei terreni che hanno subito prolungati allagamenti dal contributo di bonifica dovuto nel 2014; 2) di per poter effettuare rapidamente le opere di ripristino di fossi e dei canali consorziali danneggiati dall’alluvione, i quali costituiscono invasi indispensabili per attenuare l’impatto di tali fenomeni.
Sono poi indispensabili interventi sulla rete idrica per garantire un minimo di sicurezza idraulica al territorio. Quelli più urgenti sono:
– l’immediata messa in cantiere delle opere ordinarie e straordinarie necessarie al ripristino della funzionalità scolate del Fiume Fratta Gorzone (disboscamenti degli argini, rinforzi delle ripe, escavo e risezionamento dove necessari), corso d’acqua da molti anni abbandonato in una situazione desolante;
la realizzazione in tempi rapidi di un sistema di diversione idraulica delle portate di piena del Fiume Fratta-Gorzone nel fiume Adige, con la costruzione di un impianto idrovoro emergenziale in grado di scaricare 40 mc/sec;
il pagamento della “servitù di allagamento” e l’esenzione del contributo di bonifica delle aree soggette a frequenti allagamenti, che di fatto svolgono la funzione di pubblico servizio di raccolta e di contenimento delle piene.
L’Assessore Manzato ed il consigliere Arianna Lazzarin, che aveva contribuito ad organizzare l’incontro, si sono impegnati a dare rapidamente alle associazioni agricole delle risposte in merito alle richieste avanzate e a costituire un tavolo di lavoro comune.