Nella seduta del 26 maggio scorso, la seconda Commissione del Consiglio Regionale del Veneto ha approvato il nuovo testo del progetto di legge regionale in materia di fotovoltaico. Testo che, salvo ulteriori modifiche in un iter già alquanto travagliato, dovrebbe approdare al Consiglio regionale per la sua definitiva approvazione.
Rispetto al testo licenziato nel marzo scorso, si riscontrano maggiori aperture nella formulazione delle relative disposizioni. Tra le novità più significative si segnalano:
- un riferimento esplicito alla transizione energetica del sistema socio-economico regionale al fine di perseguire la decarbonizzazione al 2050 e la riduzione della dipendenza energetica;
- per gli impianti di potenza uguale o superiore ad 1MW, la loro realizzazione è ammessa non più solo come impianto agro-voltaico bensì anche come impianto con moduli a terra (fattispecie prima vietata). In questo caso, però, è necessario che le zone classificate come agricole dagli strumenti urbanistici comunali asservite all’impianto siano almeno pari a 20 volte l’area occupata dall’impianto medesimo;
- l’individuazione tra le aree con indicatori di idoneità all’installazione anche dei terreni agricoli incolti o abbandonati, che non siano destinati ad uso produttivo da almeno cinque annate agrarie;
- un “ammorbidimento” degli indicatori di non inidoneità, ora qualificati espressamente come “indicatori di presuntiva non idoneità”;
- la possibilità per IAP e coltivatori diretti di realizzare impianti soltanto di tipo agro-voltaico in zone classificate come agricole, per fini di autoconsumo o in regime di comunità energetiche, senza dover rispettare l’indicatore di presuntiva non idoneità previsto per le aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità, da coltivazioni biologiche o qualificate come aree agricole di pregio, purché siano mantenute le relative produzioni agroalimentari di qualità o le coltivazioni biologiche.