“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande opportunità per far ripartire l’economia, con fondi che verranno dedicati all’agricoltura 4.0 e ai giovani”. Così si è espresso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà in un incontro con i Giovani di Confagricoltura Veneto, che si è svolto alla presenza del presidente regionale dell’organizzazione agricola, Lodovico Giustiniani, e del vicepresidente nazionale Giordano Emo Capodilista.
Nel Pnrr, piano post pandemia che punta su riforme, digitalizzazione, taglio della burocrazia e accelerazione dei progetti per tornare a far crescere il Paese, i giovani agricoltori vedono l’occasione per immaginare l’agricoltura di domani, pronta ad affrontare le sfide del mercato globale. “Il nostro Paese ha bisogno di strumenti concreti per internazionalizzare – ha sottolineato Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto e Verona -. L’agricoltura 4.0, con le tecnologie di precisione e l’ottimizzazione delle filiere, sarà una leva strategica per l’agroalimentare italiano. Molte nostre aziende esportano nel mondo eccellenze enogastronomiche e necessitano di strumenti di supporto. Va migliorato l’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese, così come va riorganizzata l’Agea, l’agenzia che eroga i fondi Ue agli agricoltori, senza dimenticare la digitalizzazione, che vede ancora molto arretrato il nostro Paese. Servirebbero anche interlocutori fissi: in pochi anni troppi ministri si sono susseguiti, rendendo spesso complicata la nostra attività di lobby”.
Il presidente Giustiniani e il vicepresidente Emo Capodilista, che avevano aperto i lavori, hanno ribadito l’importanza dei rapporti con le istituzioni per un dialogo proficuo mirato a ottenere risposte rapide e operative a supporto del mondo produttivo. Quindi sono intervenuti i presidenti provinciali dei giovani di Confagricoltura: Martina Dal Grande di Treviso, Nicola Selmin di Padova, Simonetta Dominese di Venezia, Claudio Previatello di Rovigo, Francesco Longhi di Belluno. La richiesta di tutti è di una maggiore progettualità e impegno delle scadenze, ma anche di porre attenzione alle piccole e medie imprese, che si trovano a combattere con la concorrenza sleale dei competitor internazionali e che, nel post pandemia, operano con redditi sempre più ridotti. Il ministro D’Incà ha spiegato che il Pnrr in cinque anni si pone l’obiettivo di modernizzare il Paese e far crescere il Pil, uscendo da una crisi che ha evidenziato ritardi. “Alcune riforme sono in arrivo – ha annunciato -, a cominciare da quella fiscale che sta chiudendo il ciclo in commissione Finanze. Ma stiamo lavorando con un timing serrato anche su altre riforme, a partire dalle semplificazioni, per raggiungere in tempi rapidi agli obiettivi e recuperare in questo modo le risorse in arrivo da Bruxelles”.