La siccità nel Padovano sta diventando drammatica. Il canale Leb, da cui attinge l’acqua il Consorzio di bonifica Adige Euganeo per irrigare 34.000 ettari di campagna, ha quantità idriche molte limitate e, se non pioverà, non saranno sufficienti a garantire il fabbisogno degli agricoltori.

“I letti di semina sono completamente asciutti – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova – e tra una settimana dovremmo seminare il mais, ma in queste condizioni sarà impossibile farlo. Seminare senza un minimo di umidità del terreno è rischioso e le previsioni delle prossime settimane non sono confortanti, perché non sono previste piogge fino alla prima decade di aprile. Ci vorrebbero almeno due giorni di pioggia costante per far partire le semine. Con il rialzo delle temperature la situazione sarà ancora più drammatica e il rischio di perdite di prodotto sarà tangibile. Per ora ci stiamo affidando all’irrigazione artificiale, ma l’acqua nel canale Leb è agli sgoccioli e tra un po’ potrebbe non essere più garantita”.

Conferma Michele Zanato, presidente del Consorzio di bonifica Adige Euganeo: “In questo momento il canale Leb dovrebbe garantire 12 metri cubi di acqua al secondo, derivati dal fiume Adige, ma ne abbiamo 10 e, con il livello bassissimo del fiume Frassine, facciamo fatica ad azionare i sifoni per l’irrigazione. Vanno mezzora e poi si fermano, quindi le campagne non riescono ad avere acqua. Anche l’anno scorso avevamo vissuto un momento di grande criticità, in maggio, ma poi in agosto, per assurdo, avevamo dovuto chiudere il Leb perché c’era troppa acqua. Quest’anno stiamo vivendo la situazione peggiore nella storia: l’Adige è a secco, il Leb non funziona e  anche i serbatoi di neve sono scarsi. È saltato perfino il progetto dell’irrigazione sperimentale che avevamo preparato con l’Università di Padova, che prevedeva il via all’irrigazione di soccorso dal 1° marzo. Ma senza piogge è rimasto tutto sulla carta”.