Festival delle Basse dal 2 al 4 giugno a Este

Il Festival nasce dalla volontà di trasformare le Basse in contenitori culturali, luoghi capaci di raccontare la propria cultura e storia e di stimolare nuove forme di aggregazione e inclusione sociale. Promosso da una rete di 30 Comuni delle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo, il Festival vuole valorizzare in senso turistico il ricchissimo patrimonio materiale e immateriale di queste aree e promuoverne lo sviluppo socio-economico.

3 giorni di cultura e intrattenimento con spettacoli teatrali, incontri con gli autori e concerti – tutto a ingresso gratuito – che si svolgono dal mattino fino a notte, con una speciale sezione dedicata al pubblico più giovane della manifestazione, che prevede attività, laboratori e incontri con autori e illustratori.
3 giorni di festa per scoprire le eccellenze della produzione artigianale locale e il meglio dell’enogastronomia di prossimità, insieme agli chef e ai produttori del territorio.

Quest’anno, la terza edizione del Festival si svolgerà dal 2 al 4 giugno 2017, e sarà ospitata all’interno dei Giardini del Castello Marchionale della Città di Este.

Nelle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo, esiste ancora una parte di campagna incontaminata dove il tempo sembra scorrere più lentamente e dove la terra scandisce, attraverso colori e profumi, il passaggio delle stagioni. L’area che si estende a sud dei Colli Euganei fino ai territori attraversati dal fiume Adige, esprime uno straordinario patrimonio paesaggistico, naturalistico, artistico e culturale. Città murate, castelli, ville, testimoni dell’impronta umana e degli avvicendamenti politici-militari susseguitisi per secoli, sono presenti su un vasto panorama agricolo attraversato da fiumi e canali, che erano, assieme ai lunghi sentieri di attraversamento, le principali vie di comunicazione. Il Festival nasce dalla volontà di trasformare le Basse in contenitori culturali, luoghi capaci di raccontare la propria cultura e storia e di stimolare nuove forme di aggregazione e inclusione sociale. Promosso da una rete di 30 Comuni delle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo, il Festival vuole valorizzare in senso turistico il ricchissimo patrimonio materiale e immateriale di queste aree e promuoverne lo sviluppo socio-economico.

Il territorio

In questi luoghi la campagna si è conservata intatta: l’area che va dal fiume Fratta all’Adige è un angolo di territorio dove la natura è rimasta in gran parte ferma a un momento fortunato e dove il territorio è ancora capace di raccontare della propria secolare cultura e storia.

Si tratta di ampi territori che possiedono non solo un indubbio valore naturalistico ma che sono anche custodi di un ricchissimo e articolato patrimonio culturale e storico-artistico.

Qui, ad esempio, la collezionista Peggy Guggenheim e alcuni grandi artisti del nostro Novecento – tra cui Santomaso, Emilio Vedova e Afro Basaldella – trovarono nella casa del critico Marchiori alla Rotta Sabadina di Sant’Urbano (PD) nuova ispirazione e lo stesso Santomaso realizzò un intero ciclo pittorico ispirato al paesaggio che osservava dalla finestra durante il proprio soggiorno.

Allo stesso modo, queste campagne custodiscono la storia di questi luoghi inscindibilmente legata per lunghi secoli alle glorie e agli splendori della Serenissima Repubblica di Venezia. Storia le cui tracce sono ancora oggi leggibili nelle ville patrizie, nelle chiese e nelle abbazie – tra cui quella di Santa Maria delle Carceri e lo stesso Monastero di San Salvaro – ma anche nei numerosi manufatti idraulici – come il cinquecentesco “Ponte delle Tre Canne” di Vighizzolo – realizzati dai Veneziani che, attraverso un’ingente opera di bonifica durata secoli, trasformarono radicalmente e definitivamente l’aspetto e, quindi, la storia di queste Basse.

L’origine del termine Sculdascia con il quale, ancora oggi, viene indicata questa particolare area della Bassa Padovana – delimitata dai fiumi Frassine a nord e a est, Adige a sud e Fratta a ovest – dove si trovano Urbana e l’ex Monastero di San Salvaro, si deve, inoltre, ai Longobardi che, dopo la caduta dell’Impero romano e durante il periodo delle grandi migrazioni delle popolazioni barbariche, si insediarono in questi territori tra il VI e VIII secolo.

Il Festival da mangiare e da bere

Sono i produttori e i ristoratori del territorio a fare da cornice con le loro preparazioni al Festival delle Basse. Nei giorni di manifestazione si possono degustare piatti ispirati alla tradizione e alle tipicità che esaltano la qualità della materia prima locale per un viaggio nelle Basse che passa anche attraverso il gusto, tra Presìdi Slow Food, produzioni biologiche e lavorazioni artigianali.
Inoltre, alcuni dei cuochi presenti al Festival fanno parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi che sostiene i piccoli produttori custodi delle biodiversità, impiegando nelle proprie cucine i prodotti dei Presìdi, gli ortaggi, i frutti e i formaggi prodotti localmente.

Alcune delle eccellenze delle Basse

Prosciutto crudo veneto berico-euganeo DOP

‘Oca in onto’ Presidio Slow Food

Olio extravergine di oliva Veneto Euganeo e Berico DOP

Formaggi di capra, pecora e mucca

Frutta e verdure prodotte con metodo biolofico e Organic Forest

‘Bassa Corte’

Baccalà

Salumi e carni di maiale e di pecora

Vini Merlara DOC

Vini DOC Colli Euganei

Nell’area del Festival delle Basse, negli orari di apertura della manifestazione, è attiva l’area somministrazione curata dai ristoratori e agricoltori del territorio. I coupon per le consumazioni sono acquistabili presso il punto cassa centrale del Festival.