È di grande importanza la determinazione ribadita dai capi di Stato e di governo dell’UE di far ripartire le esportazioni agroalimentari dell’Ucraina ed evitare il diffondersi di una crisi alimentare già in atto in alcuni Paesi africani. Attualmente, circa 22 milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei porti del Mar Nero. È la posizione di Confagricoltura sulle conclusioni del Consiglio Europeo straordinario del 31 maggio.
Il tempo a disposizione non è molto poco: più di due mesi per liberare i silos e consentire lo stoccaggio dei nuovi raccolti.
Nel 2021 le esportazioni agroalimentari dell’Ucraina sono ammontate a circa 24 miliardi di euro. Cereali e semi oleosi hanno inciso per l’84% sul totale.
L’auspicio è che la ripresa dell’export dell’Ucraina sia risolta presto, poi la comunità internazionale dovrà gestire in modo coordinato gli squilibri di mercato e le tensioni sui prezzi in conseguenza della contrazione dei prossimi raccolti che, secondo il ministero dell’Agricoltura di Kiev, saranno nell’ordine del 30%. Importante è anche il richiamo del Consiglio Europeo al ruolo della PAC per la sicurezza alimentare nell’Unione. Tuttavia, data la situazione eccezionale in atto, sono necessarie alcune deroghe all’attuale impianto della Pac a tutela del potenziale produttivo.