Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, ha espresso soddisfazione per la legge sull’agriturismo approvata dal consiglio regionale, frutto di un iter legislativo molto lungo e complesso.

“Ringraziamo l’assessore Federico Caner, la presidente della sesta commissione Francesca Scatto, il presidente della terza commissione Marco Andreoli e il relatore del testo Giuseppe Pan  – sottolinea Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto – per aver contribuito, con la loro mediazione, a giungere a una legge ben fatta, che tiene conto dei diversi equilibri e delle esigenze degli agriturismi in relazione a una domanda che è notevolmente cambiata. Dispiace che ci siano state delle polemiche, che non ci appartengono e alle quali non vogliamo prendere parte, dato che questa legge è stata il frutto di un confronto congiunto, lungo e serrato, tra i sindacati agricoli e le altre categorie del turismo. Perché al di là della disputa sui posti letto e sull’asporto dei pasti, che peraltro riguardava poche aziende, il cuore innovativo è che il testo licenziato aggrega finalmente le attività dell’agriturismo a quelle del turismo rurale, senza considerarli due mondi separati. In sostanza, mentre prima l’ambito degli agriturismi era considerato esclusivamente quello relativo all’ospitalità e somministrazione di pasti, bevande e spuntini, ora si allarga dal punto di vista normativo e operativo ad attività come l’ippoturismo, il cicloturismo, le passeggiate tra le vigne e altre forme di turismo rurale sempre più richieste dai nostri ospiti. Potremo, insomma, promuovere il nostro territorio con esperienze a 360 gradi, coniugando prodotti tipici e spunti culturali, storia e tradizione. Una sinergia con gli altri attori che non potrà che far accrescere la conoscenza e il prestigio della nostra splendida realtà regionale”.

Una legge che può essere un sostegno per i circa 1.500 agriturismi veneti in un momento segnato dalla ripresa del turismo, come emerge dal rapporto 2022 di Assoturismo, che segna una crescita delle presenze da giugno ad agosto del 15,5% rispetto al 2021, con un ritorno degli stranieri. “Anche per le nostre strutture regionali l’estate è stata soddisfacente – conferma Granata – seppure il caro carburanti, l’impennata dell’inflazione e il ritorno dei contagi abbiano rallentato il passo, non consentendoci di arrivare ai risultati pre-pandemia del 2019. È comunque la prima estate positiva dopo due anni, con il ritorno degli stranieri dal Nord Europa come tedeschi, austriaci, belgi e perfino inglesi. Un trend positivo che sta continuando anche in settembre, dato che ancora molte sono le prenotazioni e, tempo permettendo, potremmo avere ospiti fino a fine mese. Nota ancor più lieta, abbiamo già prenotazioni per l’anno venturo”.