La legge regionale 10 agosto 2012, n.28, recante “Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario” prevede, all’art.30, c.2, fra le norme transitorie, che i soggetti già iscritti all’elenco degli operatori agrituristici in base alla precedente legge regionale n.9/97, debbano adeguare la propria attività e le relative strutture e dotazioni alle disposizioni della stessa legge n.28/2013 entro tre anni dalla sua entrata in vigore, pena la decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività agrituristica.
Ciò significa, in buona sostanza, che gli operatori agrituristici devono presentare i nuovi piani, con i contenuti richiesti dalla nuova normativa, entro il 2 settembre 2015.
Con l’approssimarsi di tale scadenza, tuttavia, il suo rispetto appare sempre più problematico. Infatti, dall’entrata in vigore della l.r. n.28/2012, a partire dalla quale erano calcolati i tre anni utili per l’adeguamento da parte delle aziende, si sono succedute un’altra legge, la n.35/2013, ed un complesso di disposizioni attuative particolarmente articolato e non sempre chiaro nelle sue previsioni. Ne deriva un carico normativo e burocratico che, in attesa di una semplificazione quanto mai auspicabile, va ora affrontato con calma e pazienza per poterne cogliere tutte le implicazioni e le conseguenze per la vita delle aziende agrituristiche.
In particolare, destano preoccupazione: la mancata approvazione della disciplina del turismo rurale con i conseguenti dubbi applicativi, con riguardo soprattutto agli edifici destinati a questo scopo; le difficoltà di intesa con le Province rispetto alle tabelle prezzi, con il rigetto già avvenuto di alcuni piani agrituristici presentati; il funzionamento non continuo dell’applicativo, funzionamento che si teme possa diventare ancora più difficoltoso nel momento in cui aumenterà la frequenza di inserimento dei piani agrituristici.
A ciò si aggiunga che i tecnici e i funzionari delle associazioni di categoria, i primi collaboratori degli imprenditori nella cura degli adempimenti amministrativi loro imposti, sono notoriamente oberati da una mole di lavoro particolarmente gravosa per l’entrata in vigore della nuova PAC e per la presentazione delle domande relative, per cui la concessione di un po’ di respiro almeno per l’agriturismo appare quanto mai necessaria.
Per quanto sopra esposto, Agriturist Veneto,insieme alle altre associazioni agrituristiche regionali Terra Nostra, Turismo Verde e Agrivacanze, ha inoltrato una richiesta formale alla Giunta regionale affinché la citata scadenza del 2 settembre 2015 venga prorogata di 12 mesi, spostandola quindi alla data del 2 settembre 2106.