La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, Elisa De Berti, ha approvato una delibera di aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche del Veneto e una nuova mappa delle stesse

Con la nuova zonazione il territorio verrà suddiviso in tre zone, una in meno rispetto all’attuale sistema di classificazione: nella prima, quella caratterizzata da una maggior pericolosità sismica, sono stati inseriti 11 Comuni, alla seconda 247, alla terza 305. Questa suddivisione, oltre a essere indispensabile per organizzare adeguatamente la prevenzione del rischio sismico, è rilevante per gli aspetti amministrativi previsti dalla vigente normativa che disciplina l’attività edificatoria e per l’applicazione dei benefici derivanti dall’incentivazione fiscale finalizzata alla riduzione del rischio sismico delle costruzioni esistenti.

In riferimento a quest’ultimo aspetto, lo Stato, nel definire il regime di incentivazione fiscale per l’avvio su scala nazionale di una nuova politica di riduzione del rischio sismico, ha fatto ricorso proprio al concetto di “zona sismica”, innovando la disciplina delle detrazioni fiscali per gli interventi edilizi sul patrimonio esistente risalente al decreto-legge n. 63/2013, estendendo così il cosiddetto sismabonus anche alle zone sismiche 3, storicamente definite “a bassa sismicità”, confermato anche dal cosiddetto Decreto Rilancio. Pertanto l’intero territorio veneto potrà beneficiare di quanto previsto dalla normativa in termini di applicazione del sismabonus.

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