Considerato il prolungarsi stato di emergenza idrica, nei giorni scorsi il presidente della Regione Luca Zaia ha firmato una nuova ordinanza con la quale fornisce le indicazioni per limitare i consumi di acqua. Si tratta di un provvedimento per sensibilizzare cittadini, aziende e istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua. Purtroppo l’emergenza perdura da troppo tempo e le piogge dei giorni scorsi rappresentano la classica goccia nell’oceano. A febbraio, sulla base dei dati Arpav, sono caduti in media 3 millimetri di pioggia, contro una media del periodo 1994-2022 di 60 millimetri. I livelli delle falde, dei laghi e dei fiumi sono al minimo storico. Al di là delle dichiarazioni poco o nulla è stato fatto per aumentare la capacità degli invasi e l’efficienza delle reti idriche e di irrigazione.
«Siamo ancora a un livello di allerta che non richiede di imporre razionamenti, punto al quale speriamo di non arrivare» precisa il Presidente Zaia, dettando le regole antispreco. Dopo le premesse, con le quali viene preso atto del permanere per ulteriori 12 mesi dello stato di emergenza di rilievo nazionale (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2022) e degli aggiornamenti dello stato di severità idrica stabiliti dagli Osservatori Permanenti delle Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e del fiume Po, l’ordinanza riporta le seguenti attività:
- di incaricare i Sindaci dei Comuni del Veneto, sentite le aziende di gestione del Servizio Idrico Integrato, ad attivare con urgenza campagne di informazione per raccomandare l’uso accorto della risorsa idrica rivolte alla cittadinanza per limitarne gli utilizzi agli usi potabili e domestici, promuovendo una serie di buone pratiche e comportamenti da adottare per evitare lo spreco dell’acqua, quali, a titolo esemplificativo: usare gli elettrodomestici a pieno carico; fare la doccia al posto del bagno; chiudere il rubinetto nell’azione di lavarsi i denti; utilizzare l’acqua di lavaggio degli alimenti freschi per annaffiare le piante, e altre iniziative similari di contenimento per la tutela della risorsa idrica;
- di demandare alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa, sentite la Direzione Uffici Territoriali per il Dissesto Idrogeologico e la Direzione Ambiente e Transizione Ecologica, di porre in essere ogni sforzo per garantire una sufficiente vivificazione dei canali al fine di evitare problematiche di natura igienico sanitaria;
- di adottare misure di contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non prioritari (verifica campionaria delle portate emunte in base alla lettura dei misuratori, ordinanze sindacali di divieto d’uso), stabilendo prioritariamente che i pozzi a salienza naturale destinati all’utilizzo ornamentale senza specifico impiego (fontane a getto continuo) debbano restare chiusi;
- di promuovere campagne di informazione per l’uso accorto della risorsa idrica, rivolto in particolare ai soggetti titolari di concessione per auto-approvvigionamento per usi non prioritari; l’attività di sensibilizzazione sarà anche finalizzata a rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento dei problemi di carenza idrica nei periodi di più intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale esaurirsi delle risorse accumulate nei serbatoi dell’area montana, non si verificassero significative precipitazioni meteoriche;
- di promuovere, nella prospettiva dell’inizio della stagione irrigua (dal 15 marzo in Veneto) l’utilizzo del “consiglio irriguo”, funzionale a razionalizzare l’uso delle risorse idriche superficiali e sotterranee;
- di predisporre, ove non già disponibili, i piani di emergenza per l’approvvigionamento potabile (interconnessione reti, approvvigionamento mediante autobotti, interventi riduzione perdite); – di verificare la possibilità di orientare la gestione degli invasi promuovendo l’accumulo, comunque nel rispetto degli obblighi in tema di DMV/DE;
- di programmare, da parte del Consorzio Delta del Po, l’attività di predisposizione della barriera alla risalita del cuneo salino sul fiume Adige (parte mobile) in previsione dell’inizio della campagna irrigua a metà marzo; – di introdurre l’obbligo di periodiche analisi qualitative della risorsa idrica emunta dai pozzi domestici, allo scopo di verificare che, anche a fronte dell’attuale condizione di carenza idrica, siano garantiti i requisiti di potabilità connessi al consumo umano.