La Confederazione ha incontrato, mercoledì 2 novembre, l’Amministratore unico del GSE per ribadire le difficoltà delle imprese agricole in relazione al sistema di recupero degli extraprofitti messo in atto dal GSE, che comporta la restituzione in tempi strettissimi (due settimane e anche meno) ed in una unica soluzione, di importi molto ingenti che mediamente vanno dalle diverse decine di migliaia di euro fino a diverse centinaia di migliaia di euro (mediamente 300.000 euro per impianti di potenza pari ad 1 MW).
L’incontro, sebbene programmato dopo la scadenza del 31 ottobre (termine ultimo per il pagamento delle fatture emesse dal GSE), è servito per sottolineare alcuni aspetti delicati relativi alla emissione delle fatture. Visto che si è adottato un sistema non coerente con il regime di tassazione speciale della produzione di energia fotovoltaica in ambito agricolo che, nel rispetto di alcuni specifici requisiti, ai sensi dell’art. 1, comma 423, L. n. 266/2005, si configura come attività connessa all’attività agricola e pertanto produttiva di reddito che viene tassato forfetariamente sul 25% dei compensi fatturati.