La Giunta Regionale ha apportato importanti modifiche al “Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)” del 2016, in particolare, sono state ridefinitele varie aree di sorveglianza. Si riporta qui sotto una maggiore descrizione delle singole aree.

L’area a maggior impatto per la popolazione, prima dell’apposizione dei filtri anti-PFAS, è denominata Area Rossa ed è stata divisa in due aree, A e B, sulla base della maggiore la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche in tutta la matrice acqua (potabile, acque sotterranee e superficiali) dell’area A rispetto all’area B.

Nella nuova “Area Rossa A – Area d’impatto”, sono compresi (in grassetto i nuovi comuni):

VICENZA: Alonte, Asigliano Veneto, Brendola, Lonigo, Noventa Vicentina, Orgiano, Poiana Maggiore, Sarego

VERONA: Cologna Veneta, Pressana, Roveredo di Guà, Zimella

PADOVA: Montagnana

Nella nuova “Area Rossa B – Area d’impatto” sono ricompresi (in grassetto i nuovi comuni):

VICENZA: Agugliaro (parte del comune), Val Liona (parte del comune)
VERONA: Albaredo d’Adige, Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnaro, Minerbe, Terrazzo, Veronella
PADOVA: Borgo Veneto (parte del comune), Casale di Scodosia (parte del comune), Lozzo Atestino (parte del comune), Medaglino San Vitale (parte del comune), Merlara (parte del comune), Urbana

Il nuovo piano modifica anche i confini dell’Area Arancione, attraverso la ricostruzione aggiornata dell’area di inquinamento sotterraneo a cui si è aggiunta un’ulteriore fascia perimetrale cautelativa di 500 metri di ampiezza, in considerazione dell’incertezza nella misurazione e delle possibili variazioni geometriche dell’acquifero, in relazione a fattori idrochimici, idrologici e storici.
Pertanto, nella nuova “Area Arancione – captazioni autonome ad uso potabile” sono ricompresi i seguenti Comuni:

VICENZA: Altavilla Vicentina (parte del comune), Arcugnano (parte del comune), Arzignano (parte del comune), Creazzo (parte del comune), Gambellara (parte del comune), Montebello Vicentino (parte del comune), Montecchio Maggiore (parte del comune), Monteviale (parte del comune), Sovizzo (parte del comune), Trissino (parte del comune), Vicenza (parte del comune)
VERONA: San Bonifacio (parte del comune)

 

Da ultimo, è stata modificata “l’Area Gialla – Area di attenzione” in questo modo:

VICENZA: Agugliaro (parte del comune), Albettone, Arcugnano (parte del comune), Barbarano Mossano, Campiglia dei Berici, Castenegro, Longare, Montegaldella, Nanto, Sossano, Val Liona (parte del comune), Villaga
PADOVA: Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Baone, Battaglia Terme, Casale di Scodosia (parte del comune), Castelbaldo, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Conselve, Este, Granze, Lozzo Atestino (parte del comune), Masi, Medaglino San Vitale (parte del comune) Merlara (parte del comune), Monselice, Pernumia, Piacenza d’Adige, Pozzonovo, Rovolon, San Pietro Viminario, Sant’Elena, Sant’Urbano, Solesino, Tribano, Vescovana, Vighizzolo d’Este, Villa Estense, Vo’
VENEZIA: Cavarzere, Cona

 

Resta invariata la definizione di Area Verde.

Con la nuova delibera, inoltre, sulla base dei dati osservati dopo il primo anno di sorveglianza, si è ritenuto opportuno, a partire dal 2018, estendere il Piano di sorveglianza sanitaria anche alla popolazione pediatrica residente nell’area di massima esposizione, invitando attivamente i bambini di 9 e 10 anni (coorti 2009-2008) e gli adolescenti di 15 anni di età (coorte 2003).
Nell’arco di cinque anni si raggiungerà il saldo delle coorti coprendo tutti i nati dal 2014, anno di piena funzionalità dei filtri a carboni attivi, con conseguentemente significativo abbattimento delle sostanze PFAS presenti nelle acque potabili.
Se nell’ambito del biomonitoraggio si dovesse mantenere elevata la concentrazione di PFAS nel plasma dei soggetti testati, la chiamata attiva continuerà a regime con la coorte dei nati del 2015.

Nel frattempo, la centrale di produzione idrica di Madonna di Lonigo (Vicenza), gestita dalla società Acque Veronesi, ha potenziato il processo di trattamento dell’acqua potabile per l’abbattimento dei composti PFAS con ulteriori 10 filtri carbone attivo che vanno ad aggiungersi ai 5 filtri rapidi a sabbia (potenzialità 500 l/s) e ai 10 filtri carbone attivo già presenti.

La centrale di Madonna di Lonigo provvede all’approvvigionamento idrico di comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova.