Il 06.04.2022, è stato pubblicato il Decreto n. 107 del 18.03.2022 del Ministero della Cultura relativo all’assegnazione delle risorse alle Regioni e alle due Province autonome in merito all’Investimento “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” del PNRR.
Sono 600 i milioni messi a disposizione, di cui 590 destinati al recupero di insediamenti agricoli, fabbricati, manufatti e fabbricati rurali storici, colture agricole di interesse storico ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, mentre 10 milioni sono destinati al censimento dei beni del patrimonio rurale e all’implementazione dei sistemi informativi esistenti.
Dei 590 milioni a disposizione, ne sono stati destinati € 43.446.623,08 al Veneto, per un numero minimo di interventi finanziabili, nella nostra Regione, pari a 290.
Il 13.04.2022 è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione il bando per la presentazione delle proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale.
Da un punto di vista soggettivo, la misura è accessibile a persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese individuali o società, purché proprietari, possessori o detentori di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale. Possono essere ammessi anche interventi a favore di proprietà pubbliche, che siano nella disponibilità dei privati, a condizione che il titolo di godimento duri almeno altri cinque anni rispetto alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione e siano mantenuti i vincoli di destinazione.
Struttura responsabile dell’attuazione dell’Investimento è AVEPA, con cui è stata stipulata apposita convenzione.
Da un punto di vista oggettivo, la partecipazione al bando è garantita per le tipologie di architettura rurale nel Veneto. Sono intesi come tali gli edifici e gli insediamenti storici, che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, nonché dell’evoluzione del paesaggio. In questa definizione rientrano:
- edifici rurali, cioè manufatti destinati ad abitazione rurale o ad attività funzionali all’agricoltura (Ville Venete, casoni, mulini, frantoi), a condizione che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o connesso con l’attività agricola circostante e purché non siano stati irreversibilmente alterati;
- strutture e/o opere rurali che presentino un legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, granai, stalle, ricoveri, fontane, abbeveratoi, ponti);
- elementi della cultura, religiosità, tradizione locale.
Sono, in ogni caso, esclusi i beni siti nei centri abitati.
Per poter accedere al bando, oltre ai requisiti sopra indicati, gli immobili devono essere stati dichiarati di interesse culturale a mezzo decreto ministeriale ovvero devono essere stati realizzati da più di 70 anni e censiti o classificati dagli srumenti regionali e comunali di pianificazione.
Sono ammessi all’intervento anche gli spazi aperti di pertinenza degli insediamenti produttivi e le aree produttive agro-silvo-pastorali che si caratterizzano come componenti tipiche dei paesaggi rurali tradizionali.
Gli obiettivi del bando sono:
- preservare i valori dei paessaggi rurali storici attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni della cultura materiale e immateriale;
- promuovere iniziative e attività legate a una fruizione turistico-culturale sostenibile, alle tradizioni e alla cultura locale.
Per la presentazione delle domande, che dovranno essere inoltrate dalle ore 12:00 del 21.04.2022 alle ore 16:59 del 20.05.2022 tramite l’applicativo informatico disponibile presso il sito web di AVEPA e firmate digitalmente, sarà necessario, tra le altre cose, presentare:
- tavole di inquadramento dei beni/planimetria generale;
- relazione descrittiva dell’intervento, comprensiva del quadro tecnico economico e del cronoprogramma di spesa;
- progetto almeno preliminare o di fattibilità, redatto da tecnico abilitato;
- documentazione fotografica dello stato dei luoghi ante intervento;
- layout dei lavori da realizzare;
- decreto di vincolo o dichiarazione sostitutiva relativa all’epoca di costruzione.
Le domande sono trattate “a sportello”, cioè secondo l’ordine temporale di arrivo.
Ad ogni domanda sarà attribuito un punteggio. Saranno valutate solo le domande che raggiungano una soglia minima di 60 punti su 100 e fino all’esaurimento delle risorse.
Il contributo massimo concedibile per ogni domanda accolta è di € 150.000,00, come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%. L’intervento finanziabile deve avere un costo minimo di € 20.000,00.
I beni oggetto di intervento dovranno essere poi resi disponibili alla pubblica fruizione per un tempo congruo. Potranno essere destinati a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali e turistici, esclusa, però, la ricettività. L’intervento finanziato dovrà essere avviato entro il 30.06.2023 e concludersi, tassativamente, entro il 31.12.2025, termine entro il quale dovrà essere presentata la rendicontazione ad AVEPA.