È stato presentato ad inizio agosto in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo che recepisce le disposizioni della direttiva UE n. 2001/2018 in materia di promozione delle energie rinnovabili definendo gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale per il raggiungimento degli obiettivi di incremento della quota di energia da fonti rinnovabili al 2030.
Lo schema di decreto, introduce inoltre le disposizioni per l’attuazione delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di energia da fonti rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati (cumulabilità tra le diverse forme di incentivo), già orientati all’aggiornamento degli obiettivi nazionali fissati dal Regolamento (UE) n. 2021/1119 (Normativa europea sul Clima) che ha stabilito un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, a livello UE, di almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030.
Lo schema di Decreto Legislativo è sottoposto al parere del Parlamento che ha delegato alla stesura il Governo. L’approvazione definitiva è attesa per la prima parte del mese di settembre 2021. A valle del recepimento della Direttiva saranno approvati i decreti attuativi che daranno avvio ai nuovi sistemi di incentivazione per le fonti rinnovabili (biogas, biometano, agrofotovoltaico, ecc).
Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica per impianti fino ad 1 MW è prevista una continuità rispetto all’attuale impostazione dei regimi di incentivazione definiti dal D.LGS. 28/11, che rimane in vigore.
Per quanto riguarda poi il biometano, vengono previste ulteriori forme di incentivo per l’immissione nella rete del gas naturale (come indicato nel PNRR) rispetto a quelle vigenti (trasporto) e viene prorogata la scadenza del DM 2 marzo 2018 sul biometano nei trasporti (dal 2022 al 2026). Sugli impianti a biogas in riconversione parziale a biometano, viene disposta l’applicazione dei criteri di sostenibilità su tutte le biomasse in ingresso al digestore indipendentemente dalla destinazione del biogas (criteri che variano in relazione all’uso finale). Si evidenzia che in tema di impianti esistenti, non sono previste disposizioni specifiche per gli impianti a biogas/biomasse, se non la generica possibilità per gli impianti FER di accedere a nuovi incentivi a seguito di interventi di rifacimento, potenziamento, ecc. Si segnalano poi le disposizioni sulle comunità energetiche che in continuità con le norme in vigore, incentivano la condivisione dell’energia prodotta, innalzando però la soglia di potenza degli impianti ad 1 MW (oggi 200 KW), allargando la comunità ad utenti (produzione e consumo) collegati sotto la stessa cabina primaria (oggi è prevista la cabina secondaria) ed aprendo all’ingresso in comunità degli impianti esistenti di produzione elettrica.