È cominciata la stagione irrigua e i principali fiumi veneti, cioè l’Adige, il Piave e il Brenta, hanno livelli molto bassi, vicini al minimo deflusso vitale, pur in presenza di abbondanti riserve nivali nel territorio alpino.

Al fine di soddisfare le esigenze degli agricoltori, che assistono da tempo agli effetti della prolungata mancanza di piogge sulle colture ortofrutticole, e sulle semine del mais e della bietola, l’assessore regionale all’agricoltura e alla bonifica, Giuseppe Pan, ha assicurato il proprio impegno per consentire al canale LEB, con i suoi 48 km di lunghezza, di portare acqua irrigua al territorio di 102 Comuni delle province di Verona, Vicenza e Padova, per un totale di oltre 80 mila ettari. A sollecitare un aumento temporaneo del prelievo d’acqua dall’Adige di 6 metri cubi al secondo sono intervenuti i presidenti dei Consorzi di bonifica Adige Euganeo, Alta Pianura Veneta, Bacchiglione e Lessinio Euganeo Berico (LEB). Senza le acque del LEB derivate dall’Adige, che nel periodo estivo di massima richiesta raggiungono la portata di 34 mc/sec, un’ampia area del territorio agricolo del Veneto andrebbe in grave difficoltà in caso di prolungamento del periodo di assenza di precipitazioni.