“In otto decenni l’agricoltura ha fatto passi da gigante. I trattori hanno sostituito i buoi e oggi viviamo l’era del digitale e dell’intelligenza artificiale. Droni, sensori, satelliti: strumenti che i nostri nonni non avrebbero immaginato. La verità, però, è che produciamo di più, ma guadagniamo sempre meno”.

Nella celebrazione per gli 80 anni di Confagricoltura Padova, che si è svolta lunedì 10 novembre al Centro culturale Altinate San Gaetano in una sala gremita, con ampia presenza di esponenti istituzionali ed economici, il presidente Michele Barbetta ha sottolineato gioie e dolori di un’agricoltura  che ha subito una profonda metamorfosi dal 1945, anno di fondazione di Confagricoltura nella Città del Santo come Associazione Libera degli agricoltori di Padova. Una comunità cresciuta nel tempo, che conta 4.000 imprese, dalla pianura ai Colli Euganei. Che guarda al futuro con fiducia nella scienza e nell’innovazione. Ma che non nasconde le preoccupazioni per le sofferenze di alcuni comparti storici della provincia.

“Ottant’anni significa che siamo diventati una famiglia, che ha sofferto e gioito nei momenti bui e nelle annate buone – ha detto Barbetta -. Generazioni di agricoltori si sono susseguite, portando avanti con tenacia e passione il testimone che è nelle nostre mani. Siamo noi che manteniamo il paesaggio, che diamo lavoro a migliaia di persone e generiamo ricchezza nel territorio. Ma sarebbe disonesto, in questa serata di festa, dipingere solo un quadro idilliaco. La verità è che facciamo un mestiere durissimo, dove dieci minuti di grandine possono distruggere un anno di lavoro, con i conti che non tornano mai. E c’è un dolore che mi tocca il cuore: il comparto cerealicolo. Mais, frumento, barbabietola, soia stanno attraversando una crisi non passeggera, ma profonda e strutturale. Il produttore non ha più voce, né forza contrattuale: quando i costi salgono e i prezzi scendono, l’azienda si trova senza margini e prospettive. Ci sono imprese che, in questo momento, si chiedono se valga la pena seminare. E ogni volta che un agricoltore decide di non produrre più cereali, è un anello della filiera che se ne va e una comunità che si impoverisce”.

Un cenno Barbetta lo ha fatto anche sulla barbabietola da zucchero: “È una coltura che per decenni ha dato reddito e certezze a centinaia di famiglie. Ora sta scomparendo in silenzio dalle nostre campagne, vittima del cambiamento climatico. Non possiamo permetterlo. Non possiamo restare in silenzio mentre i cereali vengono ridotti a commodity, un prodotto indifferenziato quotato in borsa come fosse petrolio. Per questo continueremo a batterci, sostenendo con forza le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita, perché crediamo in un’innovazione che rispetti la natura migliorandola”.

A salutare gli ottant’anni di Confagricoltura il prefetto Giuseppe Forlenza, la prorettrice di Padova, Francesca da Porto e il presidente di Infocamere, Antonio Santocono. Nutrita anche la presenza di consiglieri regionali, di presidenti dei consorzi e di associazioni di categoria.

In prima fila l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner, in scadenza di mandato. “In questi anni molto abbiamo fatto, ma molto resta da fare – ha rimarcato -. Il compito più importante è quello di difendere l’agricoltura veneta in ambito nazionale ed europeo: è una  materia di competenza regionale, ma il nostro timore è che la governance cambi, tanto da inibire la nostra diversità e unicità.  Il Veneto deve mantenere le sue produzioni tipiche e le sue dop, non solo per mantenere l’eccellenza della nostra agricoltura, ma anche per mantenere un turismo di alta qualità. Ma, oltre alla tradizione, dobbiamo puntare anche all’innovazione e alla ricerca, per far fronte ai cambiamenti climatici e garantire la sostenibilità”.

Un concetto ribadito anche dal governatore Luca Zaia nella lettera d’augurio inviato a Confagricoltura Padova: “Il Veneto si conferma ai vertici del settore agricolo con oltre 60.000 aziende agricole operative e con la percentuale più alta del Nord Italia di imprese condotte da under 45. Siamo sinonimo di identità e tradizioni, che non dobbiamo perdere”.

Il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha sottolineato come la riforma della Pac, la Politica agricola comunitaria, rischi di ridurre fortemente i fondi a disposizione degli agricoltori con la creazione di un fondo unico: “La confederazione, anche con il sindacato europeo Copa-Cogeca, sta portando avanti con forza una battaglia sindacale contro la Commissione Ue, perché riteniamo che la proposta presentata a luglio non corrisponda né alle esigenze degli agricoltori, né a quelle dei consumatori. Dopo sessant’anni si mette in discussione la Pac, nata per armonizzare l’agricoltura europea. Con il fondo unico si avvia, di fatto, un piano di rinazionalizzazione, quando, invece, serve più che mai un piano europeo per definire politiche agricole comuni”.

A chiudere la giornata una tavola rotonda su “Geopolitica e agricoltura”, moderata da Antonio Boschetti, direttore dell’Informatore Agrario, che ha messo in luce le sfide globali e le opportunità strategiche che interessano il comparto agricolo nel settore internazionale. Cristina Tinelli, direzione Rapporti internazionali di Confagricoltura, ha tracciato una panoramica sulla nuova Pac e sul dossier Semplificazioni, mentre Luca Rossetto del Tesaf (Territorio e sistemi agroforestali) dell’Università di Padova ha spiegato come eventi di carattere geopolitico e cambiamento del clima rendano le nostre filiere meno competitive. Con Emanuele Fontana di Crédit Agricole Italia il tema si è spostato sul credito alle imprese agricole, sempre più con l’acqua alla gola tra mancanza di redditività e aumento dei costi.

La celebrazione dell’80º anniversario di Confagricoltura Padova non è stata soltanto un momento di memoria e riflessione, ma soprattutto un’occasione di condivisione, partecipazione e rinnovata fiducia. Il Presidente Michele Barbetta ha rivolto un sincero e profondo ringraziamento a tutti i partecipanti che hanno voluto condividere questo importante traguardo dell’Associazione.

Ha espresso particolare gratitudine ai soci agricoltori, che in questi otto decenni hanno rappresentato il cuore pulsante di Confagricoltura Padova. La loro fiducia, la loro determinazione e la loro capacità di portare avanti un mestiere tanto complesso quanto essenziale hanno reso possibile la crescita di una comunità coesa, autorevole e radicata nel territorio.

Il Presidente ha inoltre ringraziato con riconoscenza tutti i collaboratori, sottolineando il loro contributo prezioso, la professionalità quotidiana e il ruolo fondamentale che ciascuno di loro svolge nel sostenere le attività dell’Associazione e nell’assicurare il successo di iniziative come questa.

Barbetta ha voluto infine rinnovare l’impegno di Confagricoltura Padova nel proseguire, con responsabilità e visione, il percorso intrapreso: un cammino condiviso che guarda al futuro dell’agricoltura con fiducia, competenza e spirito di squadra.