Il ministro Centinaio esordisce in Europa al Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca. Al centro della discussione la proposta della Commissione del pacchetto di riforma della PAC post 2020. In particolare: focus sulle risorse finanziarie, sul nuovo modello di attuazione, sul primo pilastro e sullo sviluppo rurale. “Le risorse previste sono insufficienti a tutelare il reddito delle nostre imprese dalla volatilità dei mercati e dai cambiamenti climatici – ha affermato il Ministro Centinaio – Ribadisco il mio impegno a ridare all’agricoltura lo spazio che merita nel dibattito europeo e a riportarla al centro dell’agenda politica del Governo, considerando anche che il nostro Paese è contributore netto al bilancio comunitario e che l’agricoltura è stata fortemente penalizzata nella fase 2014-2020. I tagli alla PAC incidono in modo consistente sul sistema agroalimentare e il rischio è che non venga riconosciuto il grande valore del territorio rurale europeo. Ecco perché chiediamo fin da subito più flessibilità, più semplificazione, più sussidiarietà. Una PAC che guarda al futuro si deve porre il problema di come garantire ai consumatori cibo sicuro e di qualità, aspetti messi sempre più in discussione dalla globalizzazione e dalle indiscriminate aperture dei mercati mondiali. La superiorità del modello agricolo e alimentare europeo deve invece essere valorizzata, mettendo i cittadini nelle condizioni di conoscere in maniera chiara e inequivocabile la provenienza dei prodotti che finiscono a tavola e le materie prime utilizzate. Le norme più restrittive che il nostro sistema agricolo ha in materia ambientale, sanitaria e di benessere animale non devono tradursi in vincoli e più spese. Basta penalizzare le nostre imprese che si devono confrontare con competitor internazionali che hanno meno obblighi da rispettare e meno costi da affrontare. Vogliamo un mercato più giusto. Guardando avanti, è chiaro che bisogna investire su innovazione, agricoltura di precisione, ricambio generazionale, accesso al credito. Non basta però la buona volontà. Abbiamo bisogno di strumenti validi per essere all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte. E l’Europa deve essere al nostro fianco.”
Per Confagricoltura è un ottimo esordio. Condividiamo infatti le priorità italiane che il ministro ha annunciato per il negoziato sulla riforma della Pac e abbiamo particolarmente apprezzato i riferimenti alla competitività dell’agricoltura italiana e alle difficoltà per i settori del riso e dello zucchero che attendono una risposta dalla Commissione.