Sono 152 le persone indagate dalla Procura di Udine a cui viene contestata l’ipotesi di reato di inquinamento ambientale nell’ambito dell’inchiesta sulla moria di api in Friuli Venezia Giulia.
L’inchiesta ha portato, su disposizione del Gip, al sequestro di circa 250 fondi e coinvolto oltre 400 agricoltori. Gli appezzamenti di terreno al centro dei provvedimenti sono quelli in cui, secondo la Procura, è “stato dimostrato che nell’anno 2018 vi è stato un uso massiccio di fitofarmaci in difformità delle severe prescrizioni di sicurezza, sicché vi è stata una significativa compromissione dell’ambiente”.
Nella sostanza dall’indagine è emerso che gli agricoltori hanno utilizzato per la concia del mais il prodotto Mesurol 500 FS senza aver rispettato le severe prescrizioni contenute nell’etichetta.
Nello specifico, tra gli altri obblighi, è evidenziato che il prodotto è tossico per le api. Prima della semina è necessario sfalciare le piante spontanee in fioritura nelle vicinanze (almeno 1 metro). È inoltre vietato seminare quando le api sono in attività. Inoltre, nel caso in cui si utilizzi una seminatrice pneumatica è necessario indirizzare nel terreno o sulla sua superficie il flusso d’aria in uscita tramite deflettori. Vanno impiegate unicamente seminatrici di precisione, dotate di sistemi che garantiscano l’immediata incorporazione del seme nel terreno. Per proteggere gli uccelli e i mammiferi il prodotto deve essere completamente incorporato nel terreno, in particolare alla fine delle file e ai bordi del campo. Per l’utilizzo del prodotto è perciò necessario che siano seguite correttamente tutte le indicazioni e prescrizioni riportate in etichetta relative alla concia e alla semina.
Inoltre, secondo i principi generali di difesa integrata, è sempre necessario verificare tramite adeguati monitoraggi, l’effettiva necessità di operare l’intervento fitosanitario.