L’agricoltura del futuro non potrà fare a meno dell’innovazione e della ricerca scientifica, anche per garantire una maggiore partecipazione dell’imprenditoria femminile. È il concetto emerso a Padova, nella sede di Confagricoltura, in occasione della prima assemblea di Confagricoltura Donna Veneto, che compie un anno di vita. Battezzata a Padova nel giugno 2024, vede la partecipazione di imprenditrici agricole di tutto il Veneto con l’obiettivo di valorizzare e incentivare il ruolo delle donne nel settore primario.

La presidente Chiara Dossi, affiancata dalle due vice padovane Valentina Lorenzin e Catia Bolzonella, ha tracciato il bilancio delle numerose attività svolte in questi mesi: dalla campagna clementine  a favore dei centri antiviolenza alla visita al Parlamento europeo con i deputati europarlamentari per chiedere maggiore attenzione al mondo dell’imprenditoria agricola femminile; dalle trasmissioni in tv dedicate alle donne in agricoltura del Veneto alla visita al Campus bio-medico universitario di Roma, dedicato alla ricerca e a progetti innovativi come la fenotipizzazione delle piante e gli effetti delle nanoplastiche sul grano.

E proprio il fronte scientifico sarà il focus dei prossimi mesi per Confagricoltura Donna Veneto: “Per il 2026 il nostro approccio di genere sarà  rivolto al mondo della ricerca scientifica – sottolinea Chiara Dossi, imprenditrice polesana con azienda prevalentemente cerealicola ad Adria -, con l’impegno a far sì che fin dalle scuole superiori le nuove generazioni siano formate a riconoscerne  la rilevanza come strumento indispensabile per risolvere le sfide dell’agricoltura e renderla più competitiva. La ricerca scientifica e l’innovazione possono diventare le migliori alleate dell’imprenditoria femminile, perché non dimentichiamoci che in agricoltura la necessità di forza fisica è stata ciò che spesso ci ha limitato nelle scelte imprenditoriali. Andranno, inoltre, valorizzati  e incentivati l’impegno e l’attenzione delle donne per le materie stem, acronimo che sta per science, technology, engineering e mathematics, ritenute per troppo tempo materia di studio prevalentemente maschile”.