Sono stati segnalati casi di telefonate e/o contatti sospetti, attraverso i quali, utilizzando denominazioni facilmente confondibili con quelle della Camera di Commercio, sono state proposte:

  • azioni di sostegno per il pagamento di bollette alle aziende in difficoltà (ad esempio con richiesta di trasmissione via fax delle ultime bollette pagate per energia, gas, ecc.);
  • servizi quali iscrizioni ad elenchi e/o di consulenza (ad esempio con richieste di denaro per l’assegnazione di fondi europei da parte di non meglio identificati studi di consulenza comunitaria);
  • richieste di informazioni anche riservate (es. coordinate bancarie);
  • telefonate che annunciano falsi rimborsi al diritto annuale versato sulla base di un non meglio precisato “incarico della Camera di Commercio”;
  • bollettini di conto corrente con diciture ingannevoli, che possono far pensare ad un pagamento obbligatorio richiesto dall’Ente camerale (es: registrazioni in elenchi o pagamento di presunte “tasse di registrazione” ai titolari di brevetti e marchi);
  • proposte di vendita di pubblicazioni: gli studi, le ricerche, i prezzari, le raccolte degli usi non sono oggetto di offerte telefoniche o di contatti diretti in azienda

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha considerato queste iniziative come PUBBLICITÀ INGANNEVOLE in quanto chi le organizza non è in alcun modo collegato alle Camere di Commercio e svolge attività di pubblicazione e vendita di riviste e fogli informativi per fini di lucro. È possibile scaricare dal sito AGCM il Vademecum anti-inganni “IO NON CI CASCO!” contro le indebite richieste di pagamento alle aziende.