Cimice asiatica flagello annunciato dell’estate 2019. Tutte le più fosche previsioni stanno trovando conferma perché la cimice si sta presentando nelle campagne in numero molto più alto dell’anno scorso quando già aveva distrutto tra il 30 e il 50 per cento delle produzioni frutticole. Si teme perciò un aggravamento del danno rispetto la scorsa annata. Avevamo detto che il fenomeno sarebbe andato peggiorando e così sta succedendo perché la cimice si riproduce in modo velocissimo e il freddo invernale non è stato sufficiente ad eliminare almeno una parte della popolazione. Ora le cimici, presenti in gran numero, a breve inizieranno l’assalto alle colture, a partire dalle pere e dalle pesche, quindi attaccheranno le mele, i kiwi, la soia e infine anche i vigneti.

Reti di protezione utili, ma servono investimenti ingenti. Quest’anno la Regione del Veneto aveva stanziato 300 mila euro per l’installazione di reti di protezione nei frutteti. Pochi soldi rimasti in buona parte inutilizzati probabilmente per le restrittive condizioni poste dal bando e per un intervento pubblico limitato rispetto ai costi effettivi che devono sostenere le aziende per installare tali protezioni. Sicuramente le reti costituiscono uno strumento utile per limitare i danni, anche se non sono risolutive in quanto l’insetto riesce comunque a penetrare nel frutteto. La vespa samurai, unico antagonista efficace. A questo punto è urgente importare dalla Cina la “vespa samurai” (Trissolcus japonicus), un imenottero che parassitizza le uova della cimice, la cui introduzione in Italia non è ammessa in quanto specie non indigena.  Questo antagonista potrebbe rappresentare un efficace mezzo biologico per contenere la popolazione della cimice asiatica. Il Senato della Repubblica, in sede di Commissione Agricoltura, lo scorso 16 aprile ha approvato una risoluzione che impegna il Governo a dare la massima priorità all’adozione del decreto che fissa i criteri per l’immissione nel territorio italiano di specie di insetti non autoctone. Il provvedimento è fondamentale per velocizzare l’introduzione della «vespa samurai». Purtroppo finora le sia pur buone intenzioni manifestate dalla politica sono rimaste tali e a questa risoluzione parlamentare non è ancora seguito il provvedimento del Governo. Nel frattempo le coltivazioni sono sotto assedio e i frutticoltori temono di perdere completamente il raccolto del 2019. Purtroppo i tempi della politica mal si conciliano con la velocità con cui prolifera e si propaga il flagello della cimice asiatica.