Penalizzate importanti produzioni italiane ed europee, servono tutele adeguate

 

“Ci sono ancora molte questioni aperte, soprattutto in materia di agricoltura, in merito all’adozione dell’accordo con il Mercosur da parte della Commissione europea, che dà il via libera alla più grande intesa commerciale, con 700 milioni di consumatori coinvolti. Nel processo di ratifica, con la presentazione ai 27 Paesi membri e all’Europarlamento, auspichiamo che ci siano spazi di miglioramento, soprattutto per i comparti più esposti: carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero”.

Confagricoltura commenta così l’intesa presentata lo scorso 3 settembre dalla Commissione UE. Pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori, infatti, l’accordo è ancora penalizzante per importanti produzioni europee e italiane in termini di concorrenza e sicurezza alimentare.

L’accordo con il Mercosur dovrebbe  essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento entro l’anno. L’intesa commerciale era stata firmata in dicembre 2024. L’aspetto più importante sono le clausole di salvaguardia che dovrebbero evitare squilibri nell’import export di prodotti delicati, soprattutto agricoli.

E’ previsto il monitoraggio per i prodotti sensibili quali la carne di manzo, il pollo e lo zucchero. Più precisamente, la Commissione potrà avviare una indagine quando noterà un aumento delle importazioni di almeno il 10% e un calo dei prezzi all’importazione di almeno il 10% rispetto ai prezzi interni. E’ stabilito il diritto per le parti contraenti di adottare misure di salvaguardia bilaterali, nel caso di danno economico.

La Commissione ha inoltre rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner. “La necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi parametri ambientali, sanitari e sociali previsti per gli agricoltori europei -evidenzia Confagricoltura- è un elemento imprescindibile per le nostre imprese e il sistema agroalimentare, che non potrebbero competere con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive. Le garanzie annunciate dalla Commissione non sembrano al momento tutelare a sufficienza il nostro settore e l’eccellenza delle nostre produzioni”.

Vanno comunque apprezzati gli sforzi del governo italiano nel tutelare le imprese agricole. L’associazione lavorerà insieme ai rappresentanti italiani a Bruxelles e con il COPA affinché il settore primario  europeo non paghi il conto di un’intesa che grava sul comparto già fortemente colpito dai dazi Usa e dal contesto geopolitico internazionale.