Cinquanta chili di ragù d’oca, salsicce e hamburger della prelibata carne del candido pennuto, e ancora riso e farina di alta qualità e vino doc. È il dono pasquale che le aziende agricole di Confagricoltura Padova hanno deciso di confezionare per le Cucine economiche popolari della Caritas di Padova, che gestiscono un servizio mensa per i senza dimora e le fasce più fragili della popolazione.
La Caritas, sebbene con tutte le precauzioni necessarie a far fronte all’emergenza coronavirus, continua infatti a distribuire i pasti e lo farà anche nel giorno di Pasqua. Perciò le aziende agricole hanno voluto contribuire a rendere quel pranzo davvero speciale, offrendo prodotti di alta qualità. “Si tratta di prodotti destinati all’alta cucina dei ristoranti padovani e non solo, bloccati, come tutto il circuito Horeca, a causa dell’emergenza – spiega il direttore Renzo Cavestro -. C’è ad esempio l’oca di Michele Littamè di Sant’Urbano, molto richiesta da chef importanti, e ancora il riso del presidio slow food di grumolo delle Abbadesse dell’azienda De Tacchi, i formaggi dop dei nostri allevatori, i vini della Cantina sociale dei Colli Euganei. Li consegneremo prima di Pasqua”.
E sull’onda della generosità della Floricoltura Menin, che ha deciso di regalare una pianta di orchidee a tutti gli abitanti di Carceri, l’Avicola Barbetta, che ha sede nello stesso paese, ha deciso di regalare un dono che più pasquale non c’è: una confezione di 12 uova fresche ad ogni famiglia. Così, insieme alle orchidee, saranno depositate davanti alle porte delle case anche le uova: 7.000 in totale. “Anche se non ci sarà la classica scampagnata, si potrà mantenere almeno la tradizione degli “ovi duri” – commenta Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova e titolare dell’azienda -. È un gesto per il paese che ci sembra doveroso, in questo momento di difficoltà economica. Con le uova, peraltro, stiamo attraversando una buona fase: da gennaio ad oggi i listini hanno visto un aumento dal 13 al 15 per cento, determinato dal fatto che la gente, rimanendo in casa, ha riscoperto l’alimento nella preparazione di numerosi piatti. Le uova hanno peraltro un bassissimo costo: dieci valgono un caffè. Ecco quindi che tornano ad essere le regine della tavola”.
Intanto gli agriturismi, per la prima volta senza ospiti per le vacanze pasquali, si stanno riorganizzando consegnando a casa prodotti agricoli e pranzi, così come stanno facendo tante aziende agricole che cercano di vendere i loro prodotti online. Confagricoltura li ha raccolti tutti in un portale su www.confagricolturapadova.it. Per il pranzo di Pasqua tante le proposte. L’agriturismo San Bartolomeo di Monselice porterà nelle case flan di carciofi, salumi, crespelle con asparagi e salsiccia, mezzelune di pasta fresca alla curcuma con funghi e tartufo, bigoli, pasticcio, anatra arrosto, carrè di maiale e per dessert pizziccottina e crostata. Michele Littamè, di Sant’Urbano, preparerà cappellacci ripieni al ragù d’oca, pasticcio al ragù d’oca e asiago dop, coscia cotta d’oca in confit, oca al forno ripiena, asparagi al pepe rosa. L’agriturismo La Buona Terra, di Cervarese Santa Croce, ha previsto un menu con sopressa e polena di Marano, torta pasqualina, crespelle, filetto e zaletti e uno vegetariano, con spezzatino di sedano rapa. Per chi non vuole rinunciare all’agnello l’azienda Morandi di Anguillara Veneta porta a casa carrè, castrato, cosce, insaccati, salsicce e prosciutto di pecora, pronti da cuocere. L’agriturismo La Rebosola, di Corezzola, propone focaccia con bresaola e formaggio nostrano o sopressa, pasticcio di asparagi o carne, grigliata di carne mista e sfoglia con crema. Vasta la scelta di formaggi, vini, birre e altri prodotti di qualità, proposti da altre aziende agricole e tutti consegnati a domicilio.