“Un grande risultato non solo per l’Italia, ma per il rilancio dell’economia europea, il sostegno all’occupazione e per la salvaguardia del mercato unico”. È il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito del Consiglio europeo che ha approvato il piano straordinario “Next Generation EU” e il bilancio della Ue per il periodo 2021-2027.

L’accordo unanime dei capi di Stato e di Governo della Ue sul “Next Generation Eu” e sul bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027 è arrivato il 20 luglio dopo 4 giorni di trattative.

Per quanto riguarda i fondi destinati all’agricoltura, rispetto alla bozza iniziale di compromesso- è stata operata una riduzione da 15 a 7,5 miliardi di euro dei fondi supplementari per lo sviluppo rurale.

Per le risorse finanziarie da destinare nel complesso alla Pac non si registrano sostanziali novità. Per i pagamenti diretti e per le misure di mercato la dotazione proposta per l’intero periodo 2021-2027 ammonta a 258,6 miliardi di euro. Ai programmi per lo sviluppo rurale andranno poco più di 77 miliardi. Va detto che gli importi sono superiori rispetto le proposte avanzate dalla Commissione nel 2018.

L’aspetto negativo dell’intesa raggiunta tra i capi di Stato e di governo – sottolinea il Confagricoltura – è costituito dalla conferma del processo di convergenza tra gli importi dei pagamenti diretti erogati nei diversi Stati membri, la cosiddetta ‘convergenza esterna’. E’ una scelta contraria ai principi dell’economia, perché vengono ignorati i divari esistenti a livello nazionale in termini di costi di produzione e potere d’acquisto.

Il plafonamento dei pagamenti diretti oltre i 100mila euro diventa invece facoltativo e non più obbligatorio come era previsto nella prima bozza di compromesso. Il massimale, se applicato, riguarderà solo i trasferimenti di supporto al reddito per la sostenibilità. Confermata la possibilità di detrarre dall’importo tutti i costi sostenuti dalle imprese per il lavoro. Con l’approvazione del bilancio pluriennale può ora essere finalizzato il regolamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore della nuova PAC.