L’Ordinanza del Capo della Protezione civile n. 872 del 4 marzo 2022 (pubblicata sulla G.U. n. 60 del 12 marzo 2022) – recante “Disposizioni urgenti di protezione civile per assicurare, sul territorio nazionale, l’accoglienza il soccorso e l’assistenza alla popolazione in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina” – ha introdotto una specifica disposizione in materia di lavoro per i cittadini ucraini che arrivano in Italia a seguito della guerra in atto.

Ed infatti l’art. 7 (Disposizioni in materia di lavoro) ha previsto che “Lo svolgimento di attività lavorativa sia in forma subordinata, anche stagionale, che autonoma è consentita alle persone provenienti dall’Ucraina a seguito della crisi in atto, sulla base della sola richiesta di permesso di soggiorno presentata alla competente Questura, in deroga alle quote massime definite dalla programmazione annuale adottata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi di quanto previsto dall’art. 3, comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, e successive modifiche e integrazioni”.

Tale disposizione consente, in sostanza, lo svolgimento di attività lavorativa subordinata, anche stagionale, e autonoma ai predetti soggetti, previa richiesta del permesso di soggiorno presentata alla competente Questura.

Come precisato dalla circolare n. 14100/160 dell’otto marzo 2022 inviata dal Ministro dell’Interno ai Prefetti, la previsione in commento si connette alla decisione del Consiglio UE dei Ministri degli Affari Interni e Giustizia del 4 marzo 2022 n. 2022/382 che ha disposto l’attivazione, per la prima volta, della direttiva UE 2001/55/CE la quale prevede, in caso di massiccio afflusso nell’Unione di sfollati, il riconoscimento di una protezione temporanea in loro favore. Sulla base della citata normativa europea, nei prossimi giorni è prevista l’emanazione di un apposito Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la definizione delle conseguenti misure di protezione temporanea che troveranno applicazione nel nostro Paese.