È stato formalizzato il decreto interministeriale che precisa i comparti produttivi beneficiari dell’esonero previdenziale previsto dal cosiddetto “decreto legge rilancio”.

È una misura proposta dal Mipaaf, che ha recepito la richiesta di Confagricoltura, per garantire, in maniera automatica, maggiore liquidità alle imprese agricole delle filiere penalizzate dalla pandemia del Covid-19.

“Ora occorre fare di più, alla luce della perdurante crisi del settore HoReCa, estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento. Abbiamo promosso – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – un’azione specifica al Mipaaf, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto “decreto agosto” per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo, in particolare di IV gamma”.

Tutti i comparti danneggiati, anche quelli toccati successivamente alla fase di maggiore criticità, devono poter usufruire di un sostegno essenziale per restituire sicurezza finanziaria alle imprese.

“Nell’interesse del settore primario – conclude Giansanti – che ha dimostrato nell’emergenza quanto sia essenziale al Paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo”. Le imprese che attualmente beneficiano dello sgravio sono le imprese delle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura. L’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro è valido per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020.