Nei giorni scorsi nella sede di Confagricoltura è stato siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2022-2025. Il precedente contratto era scaduto il 31 dicembre 2021.
Nonostante le gravi difficoltà in cui versano molte aziende agricole a causa dell’aumento dei costi di produzione abbiamo voluto dare un segnale concreto ai nostri collaboratori e dipendenti, consapevoli dell’importanza che il fattore umano riveste per le aziende agricole italiane, soprattutto in un momento come questo. Il contratto interessa quasi 200.000 imprese e oltre 1 milione di lavoratori.
L’aumento retributivo previsto è del 4,7% per il biennio 2022/2023, suddiviso in tre tranche (3% dal 1° giugno 2022, 1,2% dal 1° gennaio 2023 e 0,5% dal 1° giugno 2023, senza corresponsione di arretrati né una tantum). Si tratta di un aumento che naturalmente richiede uno sforzo da parte dei datori di lavoro agricolo, ma che è finalizzato a salvaguardare il potere d’acquisto dei lavoratori e a dare certezza alle aziende nella programmazione della propria attività nel medio periodo.
Tra le novità più significative si segnala l’introduzione di una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro ordinario, straordinario, festivo e notturno, oltre che per l’agriturismo, anche per alcune altre importanti attività sempre più diffuse in agricoltura e che richiedono particolari attenzioni in materia di orario, come la vendita diretta, gli eventi e le attività promozionali, le fattorie didattiche e le fattorie sociali. Non sono mancati segnali di attenzione anche nei confronti dei lavoratori che possono trovarsi in situazioni particolari attraverso un ampliamento delle tutele previste dal sistema di welfare contrattuale.