Sempre più agricoltori sono interessati a conoscere le opportunità offerte dal credito d’imposta chiamato correntemente “Agricoltura 4.0”. Il primo quesito che spesso ricorre è relativo alle caratteristiche delle macchine e degli impianti innovativi che possono rientrare nell’agevolazione fiscale. Agevolazione che, ricordiamo, con la legge di bilancio del 2021 è stata fissata nella percentuale del 50% del valore del bene ed è detraibile in tre anni, oppure in un numero superiore di anni qualora non sussistano in capo all’azienda agricola debiti tributari o contributivi previdenziali sufficienti per esaurire il credito.

I requisiti di per accedere all’agevolazione sono contenuti negli allegati A e B all’art. 1 della legge 232 dell’11.12.2016. Il 21 ottobre 2020 l’ente italiano di normazione UNI ha pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 91:2020 dal titolo “Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di precisione” che per comodità abbiamo allegato.

La Prassi di Riferimento è frutto dei contributi proposti dal Gruppo di Lavoro “Agricoltura 4.0” del Polo Tecnologico “Andrea Galvani” di Pordenone e si pone l’obiettivo di fornire un indirizzo per esaminare le principali tecnologie e attrezzature utilizzate in agricoltura, nel settore zootecnico e in quello lattiero-caseario, individuando in quali casi e in che modo sia possibile soddisfare i requisiti previsti dalla legge per l’accesso ai benefici fiscali.

Va detto che le tecnologie e i macchinari descritti nel documento non sono da intendersi esaustivi dello stato dell’arte ma indicativi e hanno l’intento di supportare attraverso possibili valutazioni per analogia l’individuazione delle caratteristiche tecnologiche che devono essere soddisfatte dai beni per i quali si intenda godere dell’agevolazione.