Con il 1° gennaio 2021 il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea e l’Unione doganale, ed è uscito da tutti i trattati commerciali realizzati dalla UE con Paesi terzi, inoltre ha chiuso la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali.

L’accordo chiuso lo scorso 24 dicembre tra Unione europea e il Regno Unito, entrato in vigore il 1° gennaio 2021 in via provvisoria, anche se deve essere perfezionato e riempito di contenuti di dettaglio, contiene alcuni aspetti di rilievo:

  • Tariffe: assenza totale di dazi e contingenti negli scambi commerciali tra UE ed UK (fatto eccezionale mai avvenuto prima in altri accordi);
  • Indicazioni geografiche: riconoscimento e tutela di tutte le IIGG europee registrate fino al 1° febbraio 2020 (data di inizio del negoziato). Per le successive UK non ha preso impegni, ma ha dato la disponibilità a procedere a valutazioni;
  • Imprese: parità di condizioni tra imprese;
  • Standard ambientali e lavorativi concordati con possibili aggiornamenti;
  • Aiuti di stato: il Regno Unito potrà istituire un proprio regime di sussidi;
  • Mobilità: i cittadini del Regno Unito non avranno più libertà di vivere, lavorare, studiare, aprire un’azienda negli stati dell’UE. I residenti nella UE potranno entrare in Gran Bretagna solo con il passaporto, e non il visto, se la permanenza sarà di 90 giorni

Per l’export di vino è confermato che non saranno chiesti certificati aggiuntivi fino al 30 giugno 2021 e dal 30 settembre 2022 le etichette dovranno riportare il nome di un importatore o di un imbottigliatore britannico. Non fanno parte dell’accordo i servizi finanziari (per i quali dovrebbe essere stipulato un MoU entro marzo prossimo).

Abbiamo riportato di seguito il link di tre video realizzati dall’Help desk di ICE Londra (cosa cambia su dogane, alimentari e vino, IVA), di cui consigliamo la visione. L’Help desk di ICE Londra fornisce anche risposte a quesiti operativi inoltrati dalle aziende.

Il Vice Presidente Giordano Emo Capodilista, intervenuto nei giorni scorsi ad un incontro promosso dal Ministero degli Affari esteri, ha evidenziato la necessità di sensibilizzare le istituzioni europee a limitare al massimo gli ulteriori impegni di carattere amministrativo e burocratico che potrebbero crearsi per le imprese che esportano in UK e di evitare che questi comportino costi aggiuntivi per le imprese, oltreché agire con determinazione affinché siano arginati i possibili rallentamenti dei mezzi di trasporto alle frontiere con conseguenti gravi problematiche per i prodotti esportati.

Inoltre ha sollecitato a seguire con attenzione la gestione della riserva di 5miliardi accantonata dalla Commissione europea che la Commissione stessa afferma di voler rendere disponibile agli Stati membri che entreranno in sofferenza a causa dei modificati rapporti commerciali con il Regno Unito.

Dogane

Settore agroalimentare e vini

IVA