Confagricoltura chiede i fondi per indennizzare gli allevatori costretti al fermo produttivo

Nei giorni scorsi è stata confermata la positività all’influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N1 in allevamento di tacchini di Oppeano in provincia di Verona. Immediatamente le autorità sanitarie hanno adottato le misure di prevenzione previste, con la costituzione della zona di protezione (3 km di raggio dall’azienda infetta) e della zona  sorveglianza (10 km di raggio dall’azienda). Il focolaio di Verona segue la scoperta della settimana scorsa di in un allevamento infetto di polli broiler a Povoletto, in provincia di Udine.

“Questo contagio nel nostro territorio, arrivato in anticipo di due mesi rispetto alla scorsa stagione, ci mette in apprensione – spiega Diego Zoccante, presidente degli avicoltori di Confagricoltura Verona -. Non tanto per l’influenza in sé, diventata ormai endemica, dato che si manifesta ad ogni autunno con le migrazioni degli uccelli, ma perché, torniamo all’istituzione di zone di restrizione sugli allevamenti”.

Ricordiamo che lo scorso 25 settembre la Regione aveva adottato nuove misure obbligatorie di prevenzione, che gli allevatori possono scaricare dal sito: https://www.resolveveneto.it/normativa-regionale-influenza-aviaria/.

Inoltre sono in fase di adozione interventi mirati di vuoto sanitario concordati con le Filiere per limitare la presenza di tacchini nella Zona B del Veneto e della Lombardia. L’obiettivo è di aumentare la distanza tra un allevamento e l’altro allo scopo di ridurre il rischio di contagi. Da parte di Confagricoltura Veneto è stato chiesto, sia a livello nazionale che regionale, di trovare i giusti indennizzi economici per gli allevatori costretti al fermo produttivo in conseguenza alle varie misure di restrizione.