Produzione in calo e qualità media. Non è un’annata memorabile quella che va in archivio per i kiwi, che pagano lo scotto di un meteo non favorevole, oltre agli annosi problemi legati alla batteriosi del kiwi e alla moria delle piante. I prezzi, proprio in virtù della produzione non elevata, sono tuttavia abbastanza soddisfacenti.

“La produzione dei frutti è stata condizionata da un maggio piovoso e poi da un’estate eccessivamente siccitosa, con temperature molto elevate – sottolinea Francesca Aldegheri, referente per il settore frutta di Confagricoltura Verona -. La pezzatura è quindi non eccelsa rispetto agli altri anni. Il novembre più piovoso degli ultimi anni ha reso difficoltosa anche la raccolta, con ritardi e aggravi nei costi. Abbiamo inoltre un competitor sempre più aggressivo, che è la Grecia, che sta producendo ottimi kiwi rispetto a qualche anno fa. Nonostante questo, la richiesta di prodotto c’è soprattutto in Europa, in primis da Francia, Germania e Inghilterra. Stiamo spuntando prezzi da 75 a 95 centesimi al chilo che ci permettono un buon margine, dato che i costi di produzione di aggirano intorno ai 45-50 centesimi al chilo”.