È scontro tra le regioni sulla ripartizione dei fondi Feasr della nuova programmazione. Quindici Regioni, fra cui il Veneto, dopo varie riunioni della conferenza Stato-Regioni conclusesi senza accordo, hanno inviato una lettera al Ministro Pattuanelli e al Commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, nella quale chiedono l’applicazione di nuovi criteri per il riparto delle risorse del Programma di sviluppo rurale per il biennio di transizione 2021-2022. Le 15 Regioni e Province autonome avevano inizialmente proposto il calcolo dell’indice di riparto sulla base di quattro parametri – numero aziende agricole, superficie agricola utilizzata (Sau), superficie forestale, produzione agricola (Plv) -pesati in modo paritario (25%). Successivamente, “nel tentativo di considerare le argomentazioni espresse dalle sei Regioni contrarie” sono stati introdotti altri criteri tra cui la popolazione rurale dei comuni classificati C e D.

Nel corso dell’ultima seduta della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni, anche la proposta di compromesso del Ministro è stata bocciata da sei Regioni che, si legge nella lettera, “si ostinano a pretendere esclusivamente l’applicazione del riparto ‘storico’, impedendo di addivenire a un’intesa”. Invece, “la maggioranza delle Regioni e Province autonome ha condiviso di utilizzare per la ripartizione delle risorse Feasr della nuova programmazione criteri in grado di cogliere oggettivamente l’incidenza della ruralità nei diversi contesti regionali” Insieme a Federico Caner (Veneto), hanno firmato la lettera Gabriella Murgia (Sardegna), Emanuele Imprudente (Abruzzo), Alessio Mammi (Emilia Romagna), Stefano Zannier (Friuli Venezia Giulia), Davide Sapinet (Valle d’Aosta), Enrica Onorati (Lazio), Alessandro Piana (Liguria), Fabio Rolfi (Lombardia), Mirco Carloni (Marche), Nicola Cavaliere (Molise), Marco Protopapa (Piemonte), Giulia Zanotelli (provincia autonoma di Trento), Arnold Schuler (Provincia autonoma di Bolzano) e Stefania Saccardi (Toscana).