Discussione ed indirizzi del Consiglio Direttivo di Confagricoltura Padova per la tutela della coltura

Lo scorso martedì il Consiglio Direttivo di Confagricoltura Padova, con la presenza della sezione di prodotto seminativi e del dott. Marco Aurelio Pasti, presidente dell'Associazione nazionale maiscoltori (AMI) ha preso in esame la difficile situazione di mercato del mais ed il rischio che anche la campagna 2013 venga condizionata dalla presenza di aflatossine nella granella.

I primi dati relativi al raccolto 2013 indicano la presenza del problema in alcuni raccolti, mais precoci soggetti a particolari stress, comunque in quantità nettamente inferiore al 2012. Si ha inoltre la sensazione che con il procedere della campagna la situazione stia progressivamente migliorando. Anche se non abbiamo ancora tutti gli elementi per un giudizio definitivo, pensiamo che si tratti di un raccolto sostanzialmente nella norma, al quale però si tende a guardare con una certa apprensione per l'esperienza del 2012 che ha portato all'innalzamento del livello dei controlli. Siamo convinti che siano inutili gli allarmismi e che i rapporti con gli acquirenti debbano essere gestiti con attenzione.

Ci preme sottolineare che Confagricoltura non ha mai smesso di sostenere, nei confronti dei ministeri interessati (sanità e agricoltura), la necessità di una modifica sostenibile delle soglie di tolleranza, fondata su dati scientifici, garante prima di tutto della tutela della salute umana ed animale. Purtroppo finora ha vinto il partito della finta tutela del consumatore, fatto da associazioni di agricoltori, da politici e da funzionari della pubblica amministrazione, che per motivi ideologici ha impedito ogni seria iniziativa per affrontare razionalmente il problema.

Dal Consiglio Direttivo di Confagricoltura Padova è emersa chiara la necessità di ridare vigore all'iniziativa di difesa della coltura del mais nel nostro territorio, in quanto se non si interviene ci sono tutte le condizioni per la sua estinzione. Queste le iniziative assunte dal Consiglio Direttivo:
1) il monitoraggio continuo della situazione di campagna, al fine di fornire agli associati tutte le indicazioni utili per commercializzare correttamente il prodotto;
2) la richiesta di un impegno più determinato di Confagricoltura nazionale e anche di Agrinsime nella discussione con le istituzioni governative nazionali dei problemi della cerealicoltura italiana ed in particolare delle soglie di tolleranza di alcune micotossine;
3) il rilancio dell'Associazione Nazionale Maiscoltori, quale braccio operativo dell'Organizzazione agricola sia per gli aspetti tecnici e scientifici (non ultima la coltivazione degli OGM) che riguardano la coltivazione del cereale, sia per la proposta ed il sostegno delle necessarie iniziative sindacali volte alla tutela del prodotto.