Ieri, 24 maggio, la presidente di turno del Consiglio Ue dell’Agricoltura, la portoghese Maria do Céu Antunes, ha consegnato la proposta di mediazione alla Commissione e all’Europarlamento, per l’approvazione finale. C’è quindi fiducia sulla chiusura dell’iter di approvazione delle regole della Pac per il periodo 2023-2027 il cui valore per l’Italia ammonta a 50 miliardi di Euro.

Una delle novità principali contenute nella proposta è rappresentata dalla “condizionalità sociale”, vale a dire la riduzione degli aiuti in caso di violazione dei diritti dei lavoratori. Norma discussa per la quale il Ministro Patuanelli si è dimostrato favorevole anche se altri suoi colleghi ritengono che la Pac non sia lo strumento migliore per tutelare i diritti dei lavoratori agricoli, già coperti dalle regole vigenti a livello nazionale.

Vediamo la posizione sulle altre questioni che erano sul tavolo.  La percentuale di aiuti diretti riservata agli ecoschemi (pratiche green volontarie a tutela dell’ambiente) sarà fissata al 25%. Dovrebbe essere passata anche la  “redistribuzione” del 10% degli aiuti, che dovranno passare dalle aziende più grandi a quelle più piccole. E’ previsto un aumento dal 30 al 35% l’impegno per le misure agroambientali.  Rimangono gli aiuti accoppiati per la zootecnia. I consorzi di tutela dei vini potranno gestire l’offerta, come fanno i consorzi dei formaggi. Le regioni continueranno ad avere un rapporto diretto con le istituzioni europee per la gestione degli aiuti relativi allo sviluppo rurale. Infine l’Italia ottiene un aumento dall’1% al 3% degli aiuti agli agricoltori nelle campagne assicurative, un punto sul quale si è molto speso il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli.

Va detto che nel corso della trattativa è stato sventato un nuovo tentativo della Commissione Ue di autorizzare l’etichettatura come “latte” per le bevande di origine vegetale come quelle a base di soia.