Nei giorni scorsi si è tenuta presso il Tempio di Adriano a Roma la manifestazione ROMA CEREALI 2018 organizzata dalla Camera di Commercio di Roma e da Agro Camera.

Riportiamo le salienti novità e le previsioni per la campagna 2018-2019 del settore cerealicolo.

  • FRUMENTO: la situazione a livello mondiale è particolarmente critica, poiché a fronte di una lieve diminuzione della produzione (-2,1%), si registra un deciso aumento delle scorte disponibili (+7,4% rispetto alla campagna 2017-2018) che rispetto agli utilizzi attesi rappresentano una copertura media per 4,2 mesi.

A livello Eu 28 abbiamo una stima di 18,3 milioni di t che a fronte di un consumo atteso di 129,7 milioni di t determinano una copertura di 1,7 mesi.

Anche la stima delle semine è in calo (-3,7% secondo stime della Commissione Europea) attestandosi a circa 26 milioni di ettari.

  • MAIS: più stabile il mercato del settore maidicolo mondiale, per il quale gli stock iniziali scendono del 9,1% rispetto alla precedente campagna di commercializzazione e a livello europeo sono pari 7,9 milioni di t (ossia -10,1% rispetto alla campagna 2017-2018) che, a fronte di un consumo atteso di 80,5 milioni di t coprirebbero 1,2 mesi.

Per la campagna 2018-2019 si prevede una produzione mondiale di 1054,9 milioni di t (+1% rispetto campagna precedente) con superfici stabili. In controtendenza la produzione europea con un a diminuzione della superficie coltivata pari a -2% (per un totale di 63,1 milioni di t).

  • RISO: la previsione è quella di un aumento di produzione pari +0,5%, con un totale di 490,2 milioni di t a livello mondiale.

Stabile anche il livello degli stock rispetto alla campagna precedente.

E’ evidente che l’intero comparto cerealicolo europeo risente fortemente dagli andamenti globali ed è caratterizzato da lenta e continua riduzione dei prezzi di mercato che rende sempre più esiguo il margine di operatività per i produttori, spingendoli progressivamente a ridurre le superfici investite.

Per quanto riguarda il mercato italiano, secondo le stime di Coceral e di Istat, per il frumento duro si evidenzia un calo delle semine del -1,8% pari 1,28 milioni di ettari (con una diminuzione al sud e nelle isole), per il frumento tenero si riscontra un +3,7% di superficie investita pari a 0,55 milioni di ettari e per il mais da granella un -2,9% pari a 0,65 milioni di ettari, che conferma purtroppo la tendenza strutturale al calo degli ultimi anni.