Pochi giorni fa è arrivato dal Senato l’ok a uno dei provvedimenti di legge più attesi, quello riguardante la “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino”. In altre parole, il testo unico del vino. Con l’approvazione del Testo unico, l’Italia sarà il primo paese al mondo, oltre che nella produzione, anche nella disposizione di una disciplina unica di coltivazione della vite, nell’indicazione della denominazione di origine, nell’etichettatura e nella gestione dei prodotti vitivinicoli. Il tutto con un notevole processo di semplificazione, che ridurrà notevolmente i tempi della burocrazia nella maggior voce dell’export agroalimentare italiano.
Cosa cambierà dunque con la nuova legge? Per la prima volta è raccolta in un unico decreto tutta la disciplina del settore, che abbraccia l’intero iter produttivo. Una novità inedita è il riconoscimento di “vitigno autoctono italiano”, riservato a vini Docg, Doc e Igt. Sul fronte della semplificazione invece, verranno introdotte norme di snellimento burocratico per il comparto vitivinicolo. Importanti i passaggi riguardanti etichettatura, tracciabilità e controlli. Viene varato il sistema di etichettatura per Dop e Igp che riportano due o più vitigni in etichetta. Il testo inoltre contiene il riordino della disciplina sui controlli, con l’eliminazione delle attività di controllo duplici da parte delle amministrazioni competenti. Importante novità anche per i sistemi di tracciabilità, visto che da ora è consentito stampare i contrassegni di stato anche per le tipografie autorizzate, e sono autorizzati sistemi telematici di controllo e tracciabilità per Doc e Igt alternativi alla fascetta, operazioni che gli addetti ai lavori auspicano possano portare a maggiore accuratezza ed efficienza nei controlli, con conseguente riduzione delle frodi.