Si è svolta nei giorni scorsi a Venezia la prima conferenza internazionale sul Pinot Grigio, occasione per fare il punto sui risultati ottenuti dalla DOC e tracciare i prossimi passi.
Il Pinot Grigio Doc delle Venezie risulta essere il primo vino bianco italiano fermo per produzione ed export. Sembra infatti che piaccia molto all’estero e non sembra risentire della Brexit e del pericolo dazi. “Nel Nordamerica il successo del Pinot Grigio è definito, ora c’è da gestire e supportare la crescita con gli strumenti del Consorzio” ha detto il Presidente Albino Armani.
La vendemmia 2019 si preannuncia come un’annata in equilibrio. La produzione segna -25% rispetto al 2018 ma rappresenta un requisito di assoluta qualità. Ci si attendono vini freschi e longevi di grande potenzialità organolettica.
Nei primi 8 mesi del 2019 gli imbottigliamenti sono cresciuti del 30% rispetto all’anno precedente in cui sono stare prodotte circa 230 milioni di bottiglie nel corso dell’anno. “Il nostro obiettivo è la crescita del valore percepito – ha aggiunto Armani – il prezzo finale deve remunerare adeguatamente tutta la filiera. I prezzi del nostro vino sono inferiori oggi al nostro valore percepito, il nostro ruolo è cercare l’equilibrio tra domanda e offerta”.