Secondo i dati forniti da Parco Colli, il 2017 si è chiuso con un numero record di abbattimenti e catture di cinghiali: con le 86 di dicembre, la somma era arrivata a 1.560 (792 maschi e 768 femmine), primato assoluto per l’ente regionale. Nel 2016 erano stati 1.124, nel 2015 solo 315, l’anno prima 899, quindi 670 (2013), 816 (2012), 856 (2011), 726 (2012), 752 (2009) e 726 nel 2008. Ma è necessario fare molto di più per contrastare l’espansione dei cinghiali, anche in virtù dell’orribile anno 2015 che di fatto ha quasi azzerato i piccoli passi avanti compiuti. La carenza di risorse regionali aveva ridotto il numero di uomini impegnati nel piano di contenimento. Lo stop agli abbattimenti aveva permesso alla grande famiglia di cinghiali euganei di ripopolarsi. Registriamo che a gennaio 2018 le catture sono state una trentina. Continua perciò l’attenzione della nostra associazione nei riguardi del problema e, conseguentemente,  la pressione nei confronti dell’Ente e delle Regione affinché non rallentino l’attività di controllo. In ogni caso è fondamentale che gli agricoltori continuino a proteggere le loro produzioni, anzitutto quelle di pregio, con recinzioni di vario tipo o anche con dissuasori acustici, in quanto la popolazione di ungulati rimane alta e le coltivazioni sono a rischio.