Emissioni industriali e allevamenti – Il compromesso svedese penalizza il mondo agricolo

Il voto del 16 marzo al Consiglio Ue ambiente (ministri dell’ambiente dei paesi membri) non va nella direzione auspicata. La proposta di direttiva IED sulle emissioni industriali che prevede l’inclusione del settore bovino nel campo di applicazione con le seguenti soglie di 300 ULS per bovini e suini e di 250 LSU per il pollame non è stata corretta come Confagricoltura aveva chiesto. Continueremo il lavoro con il Parlamento europeo e il Copa Cogeca affinché, nella fase di discussione, si riesca a modificare l’orientamento generale e arrivare a una decisione finale favorevole per le imprese e per il settore degli allevamenti.

Ringraziamo comunque il ministro Pichetto Fratin e il governo italiano per avere tenuto conto dei rilievi avanzati da Confagricoltura. Bene ha fatto l’Italia a esprimersi negativamente, evidenziando l’insostenibilità dell’applicazione della direttiva sugli allevamenti, già fortemente provati da numerose difficoltà.

E’ stato anche sottovalutato l’impatto sul comparto. Questa decisione conclude è un disastro per la zootecnia, che viene assoggettata a una serie di impegni burocratici e limitazioni operative che rischiano di compromettere la produttività delle imprese agricole.