“La Gran Bretagna resta in Europa, non l’abbiamo trasferita su Marte. Il panico sulla Brexit non ha senso”. Confagricoltura Veneto commenta così l’esito del referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito dalla UE. Passata la buriana, dopo giorni segnati dal crollo delle borse e dagli allarmismi lanciati da categorie economiche e osservatori, invitiamo ad un’analisi più ragionata e lucida di una situazione che si delinea tutt’altro che definita.
I nostri agricoltori non ci stanno a seguire l’isteria dei mercati finanziari. In questi giorni abbiamo sentito un’infinità di dichiarazioni e previsioni: dal paventato crollo dell’export ai rischi per il vino e i formaggi, dall’indebolimento della sterlina alle possibili ripercussioni per l’industria agroalimentare.
“E’ assurdo parlare in toni apocalittici quando nessuno sa ancora quando e come la Gran Bretagna uscirà dall’Europa. La partita è apertissima. I tempi tecnici per l’uscita vera e propria sono di due anni e dipendono, comunque, dagli accordi che prenderà la comunità europea. Nel frattempo stiamo già assistendo a ripensamenti. Quindi restiamo sereni: continueremo a vendere prosecco agli inglesi ancora per molto tempo”.