Continuano le devastazioni dei cinghiali nell’area di Este. Decisi all’azione legale

Non si fermano le scorribande dei cinghiali nei campi della località Le Vallette, tra i Comuni di Este e Ospedaletto Euganeo. Gli ungulati stanno devastando i campi di mais e soia degli agricoltori, dopo aver procurato danni al grano. Scavate le buche, hanno buttato all’aria i semi appena seminati e le piantine già cresciute, causando danni per decine di migliaia di euro. 

I tecnici dell’associazione sono usciti per la seconda volta nelle aziende al fine di quantificare i danni e poi procedere con un’azione legale nei confronti degli enti responsabili per questa inerzia nell’attività di controllo in quest’area oltre che in quella da cui provengono gli animali, cioè i vicini Colli Euganei. In questi anni abbiamo lanciato innumerevoli appelli, incontrato assessori regionali, parlato con le guardie provinciali, chiesto aiuto in tutti i modi. Abbiamo ricevuto tante promesse ma interventi risolutivi non ce ne sono stati, tanto che siamo arrivati a una proliferazione di esemplari insostenibile e i sistemi di difesa, dai dissuasori acustici alle luci abbaglianti, non sono serviti a tenerli lontani dalle nostre coltivazioni. In febbraio avevamo annunciato di esserci attivati per una class action. Sono passati quasi tre mesi e, nonostante gli incontri con gli assessori regionali, nulla si è mosso. Perciò come Confagricoltura Padova partiremo con la causa legale collettiva, l’unica strada che rimane a tutela di tutte le aziende colpite.

In febbraio il presidente Barbetta aveva promosso un incontro via Web tra i dirigenti dell’organizzazione agricola e l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, nel quale aveva spiegato che il problema della fauna selvatica era diventato abnorme, facendo un appello accorato affinché finissero i rimpalli e si passasse ai fatti. “Chiediamo che venga liberalizzata la caccia ai cinghiali, interessando le associazioni faunistiche, perché ogni anno che passa il problema non può che peggiorare”, aveva concluso Barbetta.

Delio Peruffo, presidente di zona ad Este di Confagricoltura, è sconsolato. “Continuano ad arrivarmi segnalazioni di agricoltori danneggiati dalle razzie notturne dei cinghiali – dice. Ci sono agricoltori giunti alla quinta semina che non sanno più cosa piantare. Fino a qualche anno fa gli ungulati razziavano il mais, ma adesso mangiano perfino il grano e la soia. Gli agricoltori si sentono soli e abbandonati dalle istituzioni: gran parte del loro lavoro anche quest’anno è perduto”.