Sono contratti che vengono stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare al fine di realizzare programmi d’investimento integrati a carattere interprofessionale aventi rilevanza nazionale. Tali contratti, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Le filiere possono essere di tipo verticale, ad esempio, quando è presente uno stabilimento di trasformazione e tutti i suoi conferenti, oppure di tipo orizzontale come nel caso di più aziende primarie che, accomunate da determinate caratteristiche del loro processo produttivo, decidono di enfatizzare degli aspetti comuni dando origine ad un marchio. Un’ulteriore distinzione tra le filiere è che possono essere a carattere interregionale ed avere in tal caso il Mipaaf come diretto interlocutore, oppure carattere regionale ed interloquire quindi con la Regione di appartenenza. Introdotti per la prima volta, come dicevamo, nell’ordinamento dalla legge finanziaria del 2003 al fine di favorire l’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare, nonché il rafforzamento dei distretti agroalimentari limitatamente alle aree sottoutilizzate, dal 2011 è stata disposta la loro estensione a tutto il territorio nazionale.

Le novità introdotte dal prossimo bando

A fine settembre il Mipaaf ha predisposto un documento informativo dove sono state esplicitate le principali novità previste nel V bando.  È doveroso ricordare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua 6 Missioni, ovvero sei ambiti di intervento tematici, nei quali l’Italia ha suddiviso investimenti e riforme. Tra queste, la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” include la componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” all’interno della quale sono inseriti appunto i contratti di filiera.

Inoltre, con il D.L. 59/2021 è stato approvato il Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza, strumento che integra con risorse nazionali gli interventi del precedente e nelle cui misure sono compresi i “contratti di filiera e di distretto” come misure complementari alla citata Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, che a sua volta include la componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” del PNRR. L’obiettivo di tali interventi è quello di indirizzare e favorire la crescita economica delle filiere agroalimentari preservando e migliorando le condizioni dello stato dell’ambiente, e tentando di coniugare il rilancio economico con la tutela delle risorse ambientali, motivo per cui si ritiene importante che i progetti promuovano lo sviluppo sostenibile garantendo il buono stato dell’ambiente e perseguendo gli obiettivi ambientali dettati dall’Europa ed in particolare dalla Politica Agricola Comune (PAC), dal Green Deal europeo e dalla strategia denominata “Dal produttore al consumatore”, ovvero quelli di combattere i cambiamenti climatici, proteggere le risorse naturali e migliorare la biodiversità.

Requisiti e modalità di finanziamento

La proposta dell’Italia per l’implementazione dei contratti di filiera nello schema del PNRR si basa quindi sul Regime di Aiuti già approvato dall’Unione Europea nel 2016 e modificato nel 2020; pertanto, si dichiara che i vincoli e le modalità di finanziamento che verranno utilizzati nel bando V saranno gli stessi stabiliti nel IV bando.

Dunque, analizzando brevemente quanto stabilito nel DM Contratti di filiera prot. n. 1192 del 08.01.2016 il contributo dello Stato ai contratti di filiera e di distretto sarà concesso, in coerenza con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, per diverse tipologie di investimenti ovvero:

  • investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
  • partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità;
  • misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

I beneficiari finali del finanziamento saranno ancora le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici) e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione. Per beneficiare dell’agevolazione le imprese dovranno aver sottoscritto un accordo di filiera, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.

Le due tipologie di accordo previste, come da DM suddetto, saranno:

  1. Accordo di filiera”: l’accordo sottoscritto dai diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale che individua il Soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari;
  2. Accordo di distretto”: l’accordo sottoscritto dai diversi soggetti operanti nel territorio del distretto, che individua il Soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari;

Le agevolazioni di cui al presente decreto saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario. Possono essere ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera e i contratti di distretto che prevedono programmi con un ammontare delle spese ammissibili compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro.