Venerdì 25 ottobre i consigli di amministrazione di Calv – Consorzio Agrario Lombardo Veneto e del Consorzio Agrario di Padova e Venezia hanno deliberato il progetto di fusione delle due società cooperative. Il progetto è piovuto sulla testa degli amministratori dei due consorzi e delle stesse associazioni agricole senza una preventiva discussione e senza una valutazione adeguata delle possibili conseguenze sul piano economico-patrimoniale e sul piano gestionale. Nel mese di dicembre verrà sottoposto alle rispettive assemblea dei soci. Se verrà approvato i due consorzi procederanno con la fusione per dare vita ad una nuova struttura che vedrà come territorio di riferimento le province di Brescia, Mantova, Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza. La nuova struttura raggiungerà un fatturato pari a circa euro 530.000.000.
Per quanto riguarda il Consorzio agrario di Padova e Venezia, la proposta di fusione è stata approvata da 8 consiglieri su 15. Gli amministratori che fanno riferimento a Confagricoltura e a Cia si sono astenuti, dopo aver chiesto il rinvio della decisione al fine di ottenere adeguate informazioni sul progetto.
Risultano infatti inaccettabili le modalità e, soprattutto, i tempi con i quali si sta assumendo una decisione di grande importanza e di notevole complessità come quella della fusione dei due consorzi agrari, escludendo di fatto gli amministratori, oltre che le associazioni agricole, dall'esame dei dati e dalla necessaria discussione preliminare.
In vista delle assemblee del Consorzio di Padova e Venezia che saranno chiamate ad approvare in via definitiva il progetto di fusione, Confagricoltura Padova assisterà i soci del Cap nella ricerca e nell'approfondimento di tutti gli elementi necessari all'espressione di un voto consapevole e responsabile. E' infatti intenzione della nostra associazione esprimersi sull'operazione in piena libertà ed autonomia e nell'interesse esclusivo del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, dei suoi soci e degli agricoltori del territorio.