Stefano Patuanelli è il nuovo ministro dell’Agricoltura. 47 anni, tre figli, laureato in ingegneria, è nato a Trieste, dove nel 2005 è stato tra i primi ad animare il gruppo Beppe Grillo, Patuanelli, rappresenta l’area moderata dei 5 Stelle.
Il neo ministro porta al dicastero dell’Agricoltura un’importante eredità, quella della guida del Ministero dello Sviluppo Economico svolta nell’esecutivo Conte bis.
“La persona giusta per le prossime sfide dell’agricoltura”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato la nomina di Stefano Patuanelli a Ministro delle Politiche Agricole. Con lui abbiamo lavorato a stretto contatto durante il precedente governo e fondamentale è stato il suo impegno per l’Agricoltura 4.0, fortemente voluta da Confagricoltura per la spinta propulsiva necessaria a dare nuova linfa al settore primario.
Per le imprese agricole ci sono sfide importanti sul mercato interno, in Europa e nel mondo che richiedono un accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo programmare il piano di sviluppo del settore, che ha bisogno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il Pnrr. Con il neo ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, Confagricoltura ha creato un dialogo proattivo per la crescita e lo sviluppo del Paese, per il quale è fondamentale l’apporto del settore agroalimentare, prima voce del PIL nazionale. L’auspicio è quindi di continuare in questa direzione. Al Governo Draghi vanno i migliori auguri di buon lavoro.