Il 19 settembre del 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 101/2018, che ha novellato il D.Lgs. 196/2003 (cd. Codice Privacy italiano) adeguando la normativa nazionale alle disposizioni del GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.

Il decreto stabiliva che, per i primi 8 mesi dall’entrata in vigore del decreto stesso, il Garante, nella comminazione delle sanzioni amministrative, doveva tenere conto della fase di prima applicazione delle disposizioni sanzionatorie. Questa fase di “tolleranza” cesserà il 20 maggio 2019. Da quella data le aziende dovranno essere pronte ad adempiere alle disposizioni di legge e sostenere eventuali controlli o ispezioni da parte dell’Autorità che si avvale, ove necessario, della collaborazione di altri organi dello Stato per lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali. Diventa fondamentale, dunque, che le imprese abbiano ben presente quali sono i reali rischi di sanzione.

Ricordiamo infatti che per violazioni di minore gravità sono previste sanzioni amministrative pecuniarie che per le imprese, possono arrivare al 2% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente; mentre per gravi violazioni le sanzioni possono arrivare a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato. Si consiglia a tutti coloro che non avessero ancora provveduto all’adeguamento al GDPR, di farlo tempestivamente.
Gli uffici di Confagricoltura sono a disposizione per fornire eventuale assistenza.
Per informazioni contattare: dr.ssa Clarissa Gulotta – Tel. 049 8223544 – clarissa.gulotta@unioneagricoltoripd.it