TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA E MISURE UTILI PER LE IMPRESE

Il 15 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio 2015 (Legge di stabilità), dove sono contenute importanti misure a favore delle imprese e anche del comparto agricolo.
Sebbene ancora in attesa del testo ufficiale, alcuni aspetti sembrano essere definiti e lasciano intravedere l’impostazione generale di un testo che racchiude molti punti positivi. La paventata riduzione delle agevolazioni per l’agricoltura non c’è stata. Si temevano, in particolare, riduzioni delle agevolazioni relative al gasolio agricolo, all’iva e alla fiscalità catastale. Invece non ci sono stati né tagli né riduzioni, questo grazie anche ad una costante azione di comunicazione tra Confagricoltura e il Ministero dell’Economia, che ha fatto prevalere le ragioni che sconsigliano in questo momento interventi di aggravio per le imprese.
Entrando nel merito delle disposizioni, tra quelle generali, si segnala in particolare il taglio dell’Irap sulla parte di costo del lavoro, il taglio dei contributi (fino a 6.200 euro) per le assunzioni a tempo indeterminato e l’introduzione del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo.
Per quanto riguarda più specificatamente l’agricoltura, i punti più significativi sono:

  • il rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale;
  • il finanziamento delle azioni di sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura per le quali sono stati stanziati 30 milioni di euro per il periodo 205/2017, con una dotazione di 10 milioni annui. Le risorse serviranno a dare attuazione al pacchetto “Campolibero” della Legge Competitività, che prevede mutui a tasso zero per le imprese agricole condotte da giovani;
  • 30 milioni di euro per il triennio 2015/2017 sono stati destinati ai contratti di filiera e di distretto, strumenti di programmazione negoziata gestiti dal Ministero delle politiche agricole.

L’obiettivo è quello rafforzare le politiche di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e rendere più competitivi i distretti agroalimentari attraverso la realizzazione di programmi di investimento.