La Legge di Bilancio 2020 ha istituito il cosiddetto “bonus donne in campo” ovvero un incentivo destinato all’imprenditoria femminile in agricoltura. Con una dotazione iniziale pari a 15 milioni di euro, il bonus è richiedibile ad ISMEA per la concessione di mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per la durata massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento.
Potranno richiedere il finanziamento le donne con qualifica di IAP o coltivatore diretto, nonché le società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione e il cui amministratore sia una donna con qualifica di IAP o CD.
Le iniziative ammissibili a finanziamento dovranno riguardare:
- il miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda agricola, mediante riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
- il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
- realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.
Sarà possibile finanziare i seguenti progetti:
- studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato (nel limite del 2% del valore complessivo dell’investimento e, sommate alle spese per i servizi di progettazione, nel limite del 12% dell’investimento complessivo);
- opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
- opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
- oneri per il rilascio della concessione edilizia;
- allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
- servizi di progettazione;
- beni pluriennali;
- acquisto di terreni (finanziabili nel limite del 10% dei costi totali ammissibili);
- formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.
L’importo massimo finanziabile è del 95% delle spese ammissibili e non potrà essere superiore ai 300.000€ per azienda.
Le imprese beneficiarie dovranno garantire la copertura finanziaria del programma d’investimento, comprensivo dell’IVA, attraverso l’apporto di un contributo finanziario o un finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive.
Per maggiori info contattare la nostra sede di Confagricoltura (Dr. Andrea Saladini).