È stato pubblicato il 29 agosto il decreto del Mipaaf che dà il via libera alla costituzione del pegno rotativo che viene esteso a tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta e a indicazione geografica, compresi vini e bevande spiritose.

Il pegno rotativo è una forma di garanzia già nota per il comparto dei formaggi e dei salumi e che il Cura Italia ha allargato anche ai prodotti vitivinicoli e alle bevande spiritose Doc e Docg. L’obiettivo è fornire un sostegno alle imprese colpite dal crollo dei consumi in bar e ristoranti, nei mesi del lockdown.

Tutti i prodotti Dop e Igp dunque possono essere sottoposti a pegno, a decorrere dal giorno in cui le unità di prodotto sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento. Per i produttori è così possibile incassare subito il credito mantenendo la disponibilità del prodotto che può essere sostituito con altri aventi le medesime caratteristiche.

Le norme sottopongono a un rigido protocollo di identificazione i prodotti alimentari, che potranno essere forniti in pegno attraverso lo strumento del registro. In particolare, il creditore, nel momento in cui viene costituito il pegno, deve annotare ogni operazione di rotazione nei registri che sono annualmente vidimati da un notaio. Fanno eccezione i prodotti vitivinicoli e l’olio di oliva per i quali il debitore può procedere all’annotazione nei registri telematici ad hoc istituiti dal Mipaaf comunicando al creditore tale annotazione entro il giorno successivo alla registrazione. Lo strumento del pegno utilizzato è definito non possessorio (il prodotto resta nella disponibilità del soggetto che, pertanto, può continuare a utilizzarlo) e rotativo: si realizza attraverso la sostituzione dei prodotti, fermo restando il rispetto dei requisiti previsti dal decreto. Questo significa che le garanzie del credito potranno essere trasferite in capo a nuove partite di prodotto, liberando quelle fornite precedentemente.