Il Ministro Martina lancia una «carta» per il latte italiano

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, nei giorni scorsi al tavolo di filiera che si è tenuto al ministero (presenti organizzazioni agricole, industria e una folta rappresentanza delle regioni), ha annunciato per marzo un decreto che detterà nuove regole per la filiera lattiero caseario e rafforzerà l’interprofessione. Una tabella di marcia accelerata per rispondere all’emergenza che sta portando al collasso il sistema. Il decreto ministeriale rilancia sui contratti e sull’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta «i patti». L’obiettivo è garantire condizioni di equilibrio nei rapporti commerciali e contrastare le pratiche sleali. Si punta innanzitutto ad allungare la durata dei contratti, obbligatoriamente scritti come prevede l’articolo 62 della legge 27/2012. Oggi infatti non si riesce a firmare accordi che superino un mese, a fronte di intese di un anno in Spagna e di 5 in Francia. Saranno dunque previste più garanzie contrattuali per i produttori ,con clausole sulla durata e sul rispetto di un equilibrio tra costi e prezzi, e istituzione di una Commissione interprofessionale latte, con esperti indicati dalla filiera, alla quale affidare il compito di indicare le buone pratiche e le tendenze di mercato. «Dobbiamo dare una svolta ai rapporti nel settore del latte e superare degli ostacoli strutturali che da anni ci trasciniamo e che penalizzano soprattutto gli allevatori. Abbiamo proposto due scelte di fondo – ha dichiarato il ministro Martina – per la filiera: vogliamo rafforzare l’organizzazione economica della produzione agricola e dell’interprofessionalità contrattuale e allo stesso tempo riformare il decreto ministeriale di applicazione del Pacchetto latte per affrontare la grave situazione attuale».
Uno snodo chiave della nuova strategia è la collaborazione tra ministero, Ismea e Antitrust. Si parte da un monitoraggio periodico sull’andamento dei prezzi pagati ai produttori e di quelli al consumo e dei costi e nel caso di riscontro di pratiche sleali il Mipaaf è pronto «a procedere con le dovute segnalazioni all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza». Sarà anche più trasparente l’etichetta. Oggi è già prevista l’indicazione del luogo di mungitura per il latte fresco, ma la novità è di offrire al consumatore un’informazione chiara ed omogenea.
Il ministro ha anche indicato le linee di un ulteriore decreto che darà contenuto ai 108 milioni stanziati con il Fondo latte di qualità. Le condizioni per accedere al fondo (8 milioni quest’anno) saranno l’adesione degli allevatori al piano di miglioramento qualitativo che sarà supportato dalla consulenza aziendale, contributo commisurato al latte prodotto, scelta di utilizzare il bonus per abbattere gli interessi o accedere a garanzie a fronte di finanziamenti. E infine trattamento privilegiato per le zone di montagna. Martina ha anche ribadito di aver scritto al Commissario all’Agricoltura Phil Hogan per chiedere la rateizzazione senza interessi delle eventuali multe per le quote latte dell’ultima campagna. Una proposta lanciata dalla Polonia e sostenuta a Bruxelles dall’Italia. “Le linee di intervento a sostegno della filiera lattiero-casearia che il Ministro Martina ha annunciato sono un segnale importante e positivo che tenta di affrontare in maniera organica e sistemica la pesante crisi di un comparto per la quale Agrinsieme aveva nei giorni scorsi sollecitato la convocazione di un tavolo con la presenza di tutte le sigle della filiera”. Questo il commento del coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative. In merito alla questione del prezzo del latte riconosciuto ai produttori, Agrinsieme condivide la decisione del ministero di dare maggiore stabilità economica alla filiera attraverso lo strumento dell’interprofessione per favorire il dialogo e il confronto tra le varie componenti, dalla produzione alla distribuzione.
Per riuscire a fronteggiare i problemi derivanti dallo squilibrio della filiera, sarà poi essenziale garantire l’effettiva applicazione dell’art. 62, che ha introdotto, come è noto, l’obbligo dei contratti scritti, termini di pagamento inderogabili e sanzione di alcune pratiche vietate.
Agrinsieme non condivide che venga veicolata la parte dei pagamenti accoppiati al latte soltanto alle aziende che si dovranno sottoporre ai controlli funzionali, mentre ha accolto con favore le ampie rassicurazioni fornite dal ministero in merito alla possibilità che la compensazione dell’ultima annata di applicazione del regime delle quote latte venga estesa anche a quegli allevatori che supereranno di oltre il 6% la propria quota produttiva.