A dieci anni dal decreto ministeriale del 17 luglio 2009 che ha tutelato l’uso esclusivo del termine Prosecco dell’area delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, delle 5 province venete di Treviso, Venezia, Padova, Vicenza e Belluno e del territorio del Friuli, i produttori del Veneto hanno conquistato il mercato mondiale. Un successo che si misura con gli oltre 600 milioni di bottiglie vendute oggi nel mondo (più dello Champagne) rispetto ai 200 milioni di bottiglie della ‘vecchia’ Doc Conegliano Valdobbiadene e della Igt ‘di pianura’ di dieci anni fa.

Ma il boom del Prosecco ora va accompagnato con qualche sforzo in più. A lanciare l’avvertimento alla Fiera di Godega di Sant’Urbano è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. La tutela del nome e del prodotto passa, secondo il governatore, per lo stop a nuove piantumazioni di glera (“io non firmerò mai nessun decreto per autorizzare nuove superfici alla produzione di Prosecco, casomai si potranno recuperare piantumazioni di glera preesistenti e di vecchia data”), per la valorizzazione Unesco dei 9.700 ettari dell’area collinare ‘cuore’ della produzione di Prosecco, e per una viticoltura ‘a chimica zero’.

Di prodotti chimici ha parlato nell’occasione anche l’Assessore Giuseppe Pan che ha lanciato un appello ai consorzi di tutela perché si “rispettino i disciplinari”, facciano buon uso delle strategie di governo dell’offerta e aderiscano in fretta al Piano di azione nazionale per i prodotti fitosanitari, che impone di dimezzare entro il 2030 l’utilizzo di prodotti chimici nei terreni agricoli. “La Regione Veneto ha già approvato linee guida per l’utilizzo dei prodotti chimici e messo in atto una forte collaborazione con i Comuni – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura- per garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale della viticoltura e stilare regolamenti omogenei che garantiscano il rispetto dei siti sensibili, come scuole, asili, piste ciclabili e campi da gioco”. Infine l’assessore ha ricordato ai produttori presenti le novità dei prossimi mesi: a) la decisione del Consorzio Prosecco di prorogare il blocco dell’aumento del potenziale produttivo per la DOC per altri tre anni; b) gli ultimi bandi per l’uso dei fondi UE del Piano nazionale di sostegno vitivinicolo (ristrutturazione e riconversione viticola, investimenti enologici e promozione) pari a 38,6 milioni; c) l’assegnazione di nuove autorizzazioni (circa 970 ettari) con la priorità alle aziende viticole che operano nel biologico. Quanto al Piano nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, i prossimi bandi saranno orientati a favorire il posizionamento nei mercati esteri e punteranno di più su promozione e investimenti piuttosto che sulla ristrutturazione viticola.